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12. SANSONE

L'annunzio della nascita di Sansone

13 Gli Israeliti tornarono a fare quello che è male agli occhi del Signore e il Signore li mise nelle mani dei Filistei per quarant'anni. C'era allora un uomo di Zorea di una famiglia dei Daniti, chiamato Manoach; sua moglie era sterile e non aveva mai partorito. L'angelo del Signore apparve a questa donna e le disse: «Ecco, tu sei sterile e non hai avuto figli, ma concepirai e partorirai un figlio. Ora guardati dal bere vino o bevanda inebriante e dal mangiare nulla d'immondo. Poiché ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, sulla cui testa non passerà rasoio, perché il fanciullo sarà un nazireo consacrato a Dio fin dal seno materno; egli comincerà a liberare Israele dalle mani dei Filistei». La donna andò a dire al marito: «Un uomo di Dio è venuto da me; aveva l'aspetto di un angelo di Dio, un aspetto terribile. Io non gli ho domandato da dove veniva ed egli non mi ha rivelato il suo nome, ma mi ha detto: Ecco tu concepirai e partorirai un figlio; ora non bere vino né bevanda inebriante e non mangiare nulla d'immondo, perché il fanciullo sarà un nazireo di Dio dal seno materno fino al giorno della sua morte».

Seconda apparizione dell'angelo

Allora Manoach pregò il Signore e disse: «Signore, l'uomo di Dio mandato da te venga di nuovo da noi e c'insegni quello che dobbiamo fare per il nascituro». Dio ascoltò la preghiera di Manoach e l'angelo di Dio tornò ancora dalla donna, mentre stava nel campo; ma Manoach suo marito non era con lei. 10 La donna corse in fretta ad informare il marito e gli disse: «Ecco, mi è apparso quell'uomo che venne da me l'altro giorno». 11 Manoach si alzò, seguì la moglie e giunto a quell'uomo gli disse: «Sei tu l'uomo che hai parlato a questa donna?». Quegli rispose: «Sono io». 12 Manoach gli disse: «Quando la tua parola si sarà avverata, quale sarà la norma da seguire per il bambino e che si dovrà fare per lui?». 13 L'angelo del Signore rispose a Manoach: «Si astenga la donna da quanto le ho detto. 14 Non mangi nessun prodotto della vigna, né beva vino o bevanda inebriante e non mangi nulla d'immondo; osservi quanto le ho comandato». 15 Manoach disse all'angelo del Signore: «Permettici di trattenerti e di prepararti un capretto!». 16 L'angelo del Signore rispose a Manoach: «Anche se tu mi trattenessi, non mangerei il tuo cibo; ma se vuoi fare un olocausto, offrilo al Signore». Manoach non sapeva che quello fosse l'angelo del Signore. 17 Poi Manoach disse all'angelo del Signore: «Come ti chiami, perché quando si saranno avverate le tue parole, noi ti rendiamo onore?». 18 L'angelo del Signore gli rispose: «Perché mi chiedi il nome? Esso è misterioso». 19 Manoach prese il capretto e l'offerta e li bruciò sulla pietra al Signore, che opera cose misteriose. Mentre Manoach e la moglie stavano guardando, 20 mentre la fiamma saliva dall'altare al cielo, l'angelo del Signore salì con la fiamma dell'altare. Manoach e la moglie, che stavano guardando, si gettarono allora con la faccia a terra 21 e l'angelo del Signore non apparve più né a Manoach né alla moglie. Allora Manoach comprese che quello era l'angelo del Signore. 22 Manoach disse alla moglie: «Noi moriremo certamente, perché abbiamo visto Dio». 23 Ma sua moglie gli disse: «Se il Signore avesse voluto farci morire, non avrebbe accettato dalle nostre mani l'olocausto e l'offerta; non ci avrebbe mostrato tutte queste cose né ci avrebbe fatto udire proprio ora cose come queste».

24 Poi la donna partorì un figlio che chiamò Sansone. Il bambino crebbe e il Signore lo benedisse. 25 Lo spirito del Signore cominciò a investirlo quando era a Macane-Dan, fra Zorea ed Estaol.

Il matrimonio di Sansone

14 Sansone scese poi a Timna e a Timna vide una donna tra le figlie dei Filistei. Tornato a casa, disse al padre e alla madre: «Ho visto a Timna una donna, una figlia dei Filistei; ora prendetemela in moglie». Suo padre e sua madre gli dissero: «Non c'è una donna tra le figlie dei tuoi fratelli e in tutto il nostro popolo, perché tu vada a prenderti una moglie tra i Filistei non circoncisi?». Ma Sansone rispose al padre: «Prendimi quella, perché mi piace». Suo padre e sua madre non sapevano che questo veniva dal Signore, il quale cercava pretesto di lite dai Filistei. In quel tempo i Filistei dominavano Israele. Sansone scese con il padre e con la madre a Timna; quando furono giunti alle vigne di Timna, ecco un leone venirgli incontro ruggendo. Lo spirito del Signore lo investì e, senza niente in mano, squarciò il leone come si squarcia un capretto. Ma di ciò che aveva fatto non disse nulla al padre né alla madre. Scese dunque, parlò alla donna e questa gli piacque. Dopo qualche tempo tornò per prenderla e uscì dalla strada per vedere la carcassa del leone: ecco nel corpo del leone c'era uno sciame d'api e il miele. Egli prese di quel miele nel cavo delle mani e si mise a mangiarlo camminando; quand'ebbe raggiunto il padre e la madre, ne diede loro ed essi ne mangiarono; ma non disse loro che aveva preso il miele dal corpo del leone. 10 Suo padre scese dunque da quella donna e Sansone fece ivi un banchetto, perché così usavano fare i giovani. 11 Quando lo ebbero visto, presero trenta compagni perché stessero con lui.

L'indovinello di Sansone

12 Sansone disse loro: «Voglio proporvi un indovinello; se voi me lo spiegate entro i sette giorni del banchetto e se l'indovinate, vi darò trenta tuniche e trenta mute di vesti; 13 ma se non sarete capaci di spiegarmelo, darete trenta tuniche e trenta mute di vesti a me». 14 Quelli gli risposero: «Proponi l'indovinello e noi lo ascolteremo». Egli disse loro:

«Dal divoratore è uscito il cibo
e dal forte è uscito il dolce».

Per tre giorni quelli non riuscirono a spiegare l'indovinello. 15 Al quarto giorno dissero alla moglie di Sansone: «Induci tuo marito a spiegarti l'indovinello; se no daremo fuoco a te e alla casa di tuo padre. Ci avete invitati qui per spogliarci?». 16 La moglie di Sansone si mise a piangergli attorno e a dirgli: «Tu hai per me solo odio e non mi ami; hai proposto un indovinello ai figli del mio popolo e non me l'hai spiegato!». Le disse: «Ecco, non l'ho spiegato a mio padre né a mia madre e dovrei spiegarlo a te?». 17 Essa gli pianse attorno, durante i sette giorni del banchetto; il settimo giorno Sansone glielo spiegò, perché lo tormentava, ed essa spiegò l'indovinello ai figli del suo popolo. 18 Gli uomini della città, il settimo giorno, prima che tramontasse il sole, dissero a Sansone:

«Che c'è di più dolce del miele?
Che c'è di più forte del leone?».

Rispose loro:

«Se non aveste arato con la mia giovenca,
non avreste sciolto il mio indovinello».

19 Allora lo spirito del Signore lo investì ed egli scese ad Ascalon; vi uccise trenta uomini, prese le loro spoglie e diede le mute di vesti a quelli che avevano spiegato l'indovinello. Poi acceso d'ira, risalì a casa di suo padre 20 e la moglie di Sansone fu data al compagno che gli aveva fatto da amico di nozze.

Sansone brucia le messi dei Filistei

15 Dopo qualche tempo, nei giorni della mietitura del grano, Sansone andò a visitare sua moglie, le portò un capretto e disse: «Voglio entrare da mia moglie nella camera». Ma il padre di lei non gli permise di entrare e gli disse: «Credevo proprio che tu l'avessi ripudiata e perciò l'ho data al tuo compagno; la sua sorella minore non è più bella di lei? Prendila dunque al suo posto». Ma Sansone rispose loro: «Questa volta non sarò colpevole verso i Filistei, se farò loro del male». Sansone se ne andò e catturò trecento volpi; prese delle fiaccole, legò coda e coda e mise una fiaccola fra le due code. Poi accese le fiaccole, lasciò andare le volpi per i campi di grano dei Filistei e bruciò i covoni ammassati, il grano tuttora in piedi e perfino le vigne e gli oliveti. I Filistei chiesero: «Chi ha fatto questo?». Fu risposto: «Sansone, il genero dell'uomo di Timna, perché costui gli ha ripreso la moglie e l'ha data al compagno di lui». I Filistei salirono e bruciarono tra le fiamme lei e suo padre. Sansone disse loro: «Poiché agite in questo modo, io non la smetterò finché non mi sia vendicato di voi».

Li battè l'uno sull'altro, facendone una grande strage. Poi scese e si ritirò nella caverna della rupe di Etam.

La mascella di asino

Allora i Filistei vennero, si accamparono in Giuda e fecero una scorreria fino a Lechi. 10 Gli uomini di Giuda dissero loro: «Perché siete venuti contro di noi?». Quelli risposero: «Siamo venuti per legare Sansone; per fare a lui quello che ha fatto a noi». 11 Tremila uomini di Giuda scesero alla caverna della rupe di Etam e dissero a Sansone: «Non sai che i Filistei ci dominano? Che cosa ci hai fatto?». Egli rispose loro: «Quello che hanno fatto a me, io l'ho fatto a loro». 12 Gli dissero: «Siamo scesi per legarti e metterti nelle mani dei Filistei». Sansone replicò loro: «Giuratemi che voi non mi colpirete». 13 Quelli risposero: «No, ti legheremo soltanto e ti metteremo nelle loro mani; ma certo non ti uccideremo». Lo legarono con due funi nuove e lo fecero salire dalla rupe. 14 Mentre giungeva a Lechi e i Filistei gli venivano incontro con grida di gioia, lo spirito del Signore lo investì; le funi che aveva alle braccia divennero come fili di lino bruciacchiati dal fuoco e i legami gli caddero disfatti dalle mani. 15 Trovò allora una mascella d'asino ancora fresca, stese la mano, l'afferrò e uccise con essa mille uomini.

16 Sansone disse:

«Con la mascella dell'asino,
li ho ben macellati!
Con la mascella dell'asino,
ho colpito mille uomini!».

17 Quand'ebbe finito di parlare, gettò via la mascella; per questo, quel luogo fu chiamato Ramat-Lechi. 18 Poi ebbe gran sete e invocò il Signore dicendo: «Tu hai concesso questa grande vittoria mediante il tuo servo; ora dovrò morir di sete e cader nelle mani dei non circoncisi?». 19 Allora Dio spaccò la roccia concava che è a Lechi e ne scaturì acqua. Sansone bevve, il suo spirito si rianimò ed egli riprese vita. Perciò quella fonte fu chiamata En-Korè: essa esiste a Lechi fino ad oggi. 20 Sansone fu giudice d'Israele, al tempo dei Filistei, per venti anni.