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Saul e le asine di suo padre

C'era un uomo di Beniamino, chiamato Kis - figlio di Abièl, figlio di Zeròr, figlio di Becoràt, figlio di Afìach, figlio di un Beniaminita -, un prode. Costui aveva un figlio chiamato Saul, alto e bello: non c'era nessuno più bello di lui tra gli Israeliti; superava dalla spalla in su chiunque altro del popolo. Ora le asine di Kis, padre di Saul, si smarrirono e Kis disse al figlio Saul: «Su, prendi con te uno dei servi e parti subito in cerca delle asine». I due attraversarono le montagne di Efraim, passarono al paese di Salisa, ma non le trovarono. Si recarono allora nel paese di Saàlim, ma non c'erano; poi percorsero il territorio di Beniamino e anche qui non le trovarono. Quando arrivarono nel paese di Zuf, Saul disse al compagno che era con lui: «Su, torniamo indietro, perché non vorrei che mio padre avesse smesso di pensare alle asine e ora fosse preoccupato di noi».

Gli rispose: «Ecco in questa città c'è un uomo di Dio, tenuto in molta considerazione: quanto egli dice, di certo si avvera. Ebbene, andiamoci! Forse ci indicherà la via che dobbiamo battere». Rispose Saul: «Sì, andiamo! Ma che daremo a quell'uomo? Il pane nelle nostre sporte è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di Dio; infatti che abbiamo?». Ma il servo rispondendo a Saul soggiunse: «Guarda: mi son trovato in mano un quarto di siclo d'argento. Dallo all'uomo di Dio e ci indicherà la nostra via». In passato in Israele, quando uno andava a consultare Dio, diceva: «Su, andiamo dal veggente», perché quello che oggi si dice profeta allora si diceva veggente. 10 Disse dunque Saul al servo: «Hai detto bene; su, andiamo» e si diressero alla città dove era l'uomo di Dio.

Saul incontra Samuele

11 Mentre essi salivano il pendio della città, trovarono ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: «E' qui il veggente?». 12 Quelle risposero dicendo: «Sì, c'è; ecco, vi ha preceduto di poco: ora, proprio ora è rientrato in città, perché oggi il popolo celebra un sacrificio sull'altura. 13 Entrando in città lo troverete subito, prima che salga all'altura per il banchetto, perché il popolo non si mette a mangiare, finché egli non sia arrivato; egli infatti deve benedire la vittima, e dopo gli invitati mangiano. Presto, salite e lo troverete subito». 14 Salirono dunque alla città. Mentre essi giungevano in mezzo alla porta, ecco, Samuele usciva in direzione opposta per salire all'altura. 15 Il Signore aveva detto all'orecchio di Samuele, un giorno prima che giungesse Saul: 16 «Domani a quest'ora ti manderò un uomo della terra di Beniamino e tu lo ungerai come capo del mio popolo Israele. Egli libererà il mio popolo dalle mani dei Filistei, perché io ho guardato il mio popolo, essendo giunto fino a me il suo grido». 17 Quando Samuele vide Saul, il Signore gli rivelò: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; costui avrà potere sul mio popolo». 18 Saul si accostò a Samuele in mezzo alla porta e gli chiese: «Vuoi indicarmi la casa del veggente?». 19 Samuele rispose a Saul: «Sono io il veggente. Precedimi su all'altura. Oggi voi due mangerete con me. Ti congederò domani mattina e ti manifesterò quanto pensi; 20 riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non stare in pensiero, perché sono state ritrovate. A chi del resto appartiene il meglio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?». 21 Rispose Saul: «Non sono io forse un Beniaminita, della più piccola tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché hai voluto farmi questo discorso?». 22 Ma Samuele prese Saul e il suo servo e li fece entrare nella sala e assegnò loro il posto a capo degli invitati che erano una trentina. 23 Quindi Samuele disse al cuoco: «Portami la porzione che ti avevo dato dicendoti: Conservala presso di te». 24 Il cuoco portò la coscia e la coda e le pose davanti a Saul, mentre Saul diceva: «Ecco, ciò che è avanzato ti è posto davanti, mangia, perché proprio per te è stato serbato, perché lo mangiassi con gli invitati». Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.

25 Scesero poi dall'altura in città; fu allestito un giaciglio per Saul sulla terrazza 26 ed egli vi si coricò.

La consacrazione di Saul

Al sorgere dell'aurora Samuele chiamò Saul che era sulla terrazza, dicendo: «Alzati, perché devo congedarti». Saul si alzò e i due, cioè lui e Samuele, uscirono. 27 Quando furono scesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Ordina al servo che ci oltrepassi e vada avanti» e il servo passò oltre. «Tu fermati un momento, perché io ti faccia intendere la parola di Dio».

10 Samuele prese allora l'ampolla dell'olio e gliela versò sulla testa, poi lo baciò dicendo: «Ecco: il Signore ti ha unto capo sopra Israele suo popolo. Tu avrai potere sul popolo del Signore e tu lo libererai dalle mani dei nemici che gli stanno intorno. Questo ti sarà il segno che proprio il Signore ti ha unto capo sulla sua casa: oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul confine con Beniamino in Zelzach. Essi ti diranno: Sono state ritrovate le asine che sei andato a cercare. Ecco tuo padre non bada più alla faccenda delle asine, ma è preoccupato di voi e va dicendo: Che devo fare per mio figlio? Passerai in fretta di là e andrai oltre; quando arriverai alla quercia del Tabor, vi troverete tre uomini in viaggio per salire a Dio in Betel: uno porterà tre capretti, l'altro porterà tre pani rotondi, il terzo porterà un otre di vino. Ti domanderanno se stai bene e ti daranno due pani, che tu prenderai dalle loro mani. Giungerai poi a Gàbaa di Dio, dove c'è una guarnigione di Filistei e mentre entrerai in città, incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall'altura preceduti da arpe, timpani, flauti e cetre, in atto di fare i profeti. Lo spirito del Signore investirà anche te e ti metterai a fare il profeta insieme con loro e sarai trasformato in un altro uomo. Quando questi segni che ti riguardano saranno accaduti, farai come vorrai, perché Dio sarà con te. Tu poi scenderai a Gàlgala precedendomi. Io scenderò in seguito presso di te per offrire olocausti e immolare sacrifici di comunione. Sette giorni aspetterai, finché io verrò a te e ti indicherò quello che dovrai fare».

Ritorno di Saul

Ed ecco, quando quegli ebbe voltato le spalle per partire da Samuele, Dio gli mutò il cuore e tutti questi segni si verificarono il giorno stesso. 10 I due arrivarono là a Gàbaa ed ecco, mentre una schiera di profeti avanzava di fronte a loro, lo spirito di Dio lo investì e si mise a fare il profeta in mezzo a loro.

11 Allora quanti lo avevano conosciuto prima, vedendolo d'un tratto fare il profeta con i profeti, si dissero l'un l'altro fra la gente: «Che è accaduto al figlio di Kis? E' dunque anche Saul tra i profeti?». 12 Uno del luogo disse: «E chi è il loro padre?». Per questo passò in proverbio l'espressione: «E' dunque anche Saul tra i profeti?». 13 Quando ebbe terminato di profetare andò sull'altura. 14 Lo zio di Saul chiese poi a lui e al suo servo: «Dove siete andati?». Rispose: «A cercare le asine e, vedendo che non c'erano, ci siamo recati da Samuele». 15 Lo zio di Saul soggiunse: «Suvvia, raccontami quello che vi ha detto Samuele». 16 Saul rispose allo zio: «Ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate». Ma non gli riferì il discorso del regno, che gli aveva tenuto Samuele.

Saul è sorteggiato re

17 Samuele radunò il popolo davanti a Dio in Mizpa 18 e disse a tutti gli Israeliti: «Dice il Signore Dio d'Israele: Io ho fatto uscire Israele dall'Egitto e l'ho liberato dalla mano degli Egiziani e dalla mano di tutti i regni che vi opprimevano. 19 Ma voi oggi avete ripudiato il vostro Dio, il quale solo vi salva da tutti i vostri mali e da tutte le angosce. E avete detto: No, costituisci un re sopra di noi! Ora presentatevi a Dio distinti per tribù e per famiglie». 20 Samuele fece accostare ogni tribù d'Israele e fu sorteggiata la tribù di Beniamino. 21 Fece poi accostare la tribù di Beniamino distinta per famiglie e fu sorteggiata la famiglia di Matri. Fece allora venire la famiglia di Matri per singoli individui e fu sorteggiato Saul figlio di Kis. Si misero a cercarlo ma non si riuscì a trovarlo. 22 Allora consultarono di nuovo il Signore: «E' venuto qui l'uomo o no?». Rispose il Signore: «Eccolo nascosto in mezzo ai bagagli». 23 Corsero a prenderlo di là e fu presentato al popolo: egli sopravanzava dalla spalla in su tutto il popolo. 24 Samuele disse a tutta la folla: «Vedete dunque che l'ha proprio eletto il Signore, perché non c'è nessuno in tutto il popolo come lui». Tutto il popolo proruppe in un grido: «Viva il re!». 25 Samuele espose a tutto il popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro che depositò davanti al Signore. Poi Samuele congedò tutto il popolo perché andasse ognuno a casa sua. 26 Anche Saul tornò a casa in Gàbaa e con lui si accompagnarono uomini valenti ai quali Dio aveva toccato il cuore. 27 Ma altri, individui spregevoli, dissero: «Potrà forse salvarci costui?». Così lo disprezzarono e non vollero portargli alcun dono.

Vittoria contro gli Ammoniti

11 Circa un mese dopo, Nacas l'Ammonita si mosse e pose il campo contro Iabes di Gàlaad. Tutti i cittadini di Iabes di Gàlaad dissero allora a Nacas: «Vieni a patti con noi e ti saremo sudditi». Rispose loro Nacas l'Ammonita: «A queste condizioni mi alleerò con voi: possa io cavare a tutti voi l'occhio destro e porre tale gesto a sfregio di tutto Israele». Di nuovo chiesero gli anziani di Iabes: «Lasciaci sette giorni per inviare messaggeri in tutto il territorio d'Israele. Se nessuno verrà a salvarci, usciremo incontro a te». I messaggeri arrivarono a Gàbaa di Saul e riferirono quelle parole davanti al popolo e tutto il popolo levò la voce e pianse. Or ecco Saul veniva dalla campagna dietro l'armento. Chiese dunque Saul: «Che ha il popolo da piangere?». Riferirono a lui le parole degli uomini di Iabes. Lo spirito di Dio investì allora Saul ed egli, appena udite quelle parole, si irritò molto. Poi prese un paio di buoi, li fece a pezzi e ne inviò in tutto il territorio d'Israele mediante messaggeri con questo proclama: «Se qualcuno non uscirà dietro Saul e dietro Samuele, la stessa cosa avverrà dei suoi buoi». Si sparse lo spavento del Signore nel popolo e si mossero come un sol uomo. Saul li passò in rassegna a Bèzek e risultarono trecentomila Israeliti e trentamila di Giuda. Dissero allora ai messaggeri che erano giunti: «Direte ai cittadini di Iabes di Gàlaad: Domani, quando il sole comincerà a scaldare, avverrà la vostra salvezza».

I messaggeri partirono e riferirono agli uomini di Iabes, che ne ebbero grande gioia. 10 Allora gli uomini di Iabes diedero risposta a Nacas: «Domani usciremo incontro a voi e ci farete quanto sembrerà bene ai vostri occhi». 11 Il giorno dopo Saul divise il grosso in tre schiere e irruppe in mezzo al campo nemico sul far del mattino; batterono gli Ammoniti finché il giorno si fece caldo. Quelli che scamparono furono dispersi talmente che non ne rimasero due insieme.

Saul è proclamato re

12 Il popolo allora disse a Samuele: «Chi ha detto: Dovrà forse regnare Saul su di noi? Consegnaci costoro e li faremo morire». 13 Ma Saul disse: «Oggi non si deve far morire nessuno, perché in questo giorno il Signore ha operato una liberazione in Israele». 14 Samuele ordinò al popolo: «Su, andiamo a Gàlgala: là inaugureremo il regno». 15 Tutto il popolo si portò a Gàlgala e là davanti al Signore in Gàlgala riconobbero Saul come re; qui ancora offrirono sacrifici di comunione davanti al Signore e qui fecero grande festa Saul e tutti gli Israeliti.

Samuele si ritira davanti a Saul

12 Allora Samuele disse a tutto Israele: «Ecco ho ascoltato la vostra voce in tutto quello che mi avete chiesto e ho costituito su di voi un re. Da questo momento ecco il re procede davanti a voi. Quanto a me sono diventato vecchio e canuto e i miei figli eccoli tra di voi. Io ho vissuto dalla mia giovinezza fino ad oggi sotto i vostri occhi. Eccomi, pronunciatevi a mio riguardo alla presenza del Signore e del suo consacrato. A chi ho portato via il bue? A chi ho portato via l'asino? Chi ho trattato con prepotenza? A chi ho fatto offesa? Da chi ho accettato un regalo per chiudere gli occhi a suo riguardo? Sono qui a restituire!». Risposero: «Non ci hai trattato con prepotenza, né ci hai fatto offesa, né hai preso nulla da nessuno». Egli soggiunse loro: «E' testimonio il Signore contro di voi ed è testimonio oggi il suo consacrato, che non trovate niente in mano mia?». Risposero: «Sì, è testimonio».

Allora Samuele disse al popolo: «E' testimonio il Signore che ha stabilito Mosè e Aronne e che ha fatto uscire i vostri padri dal paese d'Egitto.

Ora state qui raccolti e io voglio discutere con voi davanti al Signore a causa di tutti i benefici che il Signore ha operato con voi e con i vostri padri. Quando Giacobbe andò in Egitto e gli Egiziani li oppressero e i vostri padri gridarono al Signore, il Signore mandò loro Mosè e Aronne che li fecero uscire dall'Egitto e li ricondussero in questo luogo. Ma poiché avevano dimenticato il Signore loro Dio, li abbandonò in potere di Sisara, capo dell'esercito di Cazor e in potere dei Filistei e in potere del re di Moab, che mossero loro guerra. 10 Essi gridarono al Signore: Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato il Signore e abbiamo servito i Baal e le Astàrti! Ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te. 11 Allora il Signore vi mandò Ierub-Baal e Barak e Iefte e Samuele e vi liberò dalle mani dei nemici che vi circondavano e siete tornati a vita tranquilla. 12 Eppure quando avete visto che Nacas re degli Ammoniti muoveva contro di voi, mi avete detto: No, vogliamo che un re regni sopra di noi, mentre il Signore vostro Dio è vostro re. 13 Ora eccovi il re che avete scelto e che avevate chiesto. Vedete che il Signore ha costituito un re sopra di voi. 14 Dunque se temerete il Signore, se lo servirete e ascolterete la sua voce e non sarete ribelli alla parola del Signore, voi e il re che regna su di voi vivrete con il Signore vostro Dio. 15 Se invece non ascolterete la voce del Signore e sarete ribelli alla sua parola, la mano del Signore peserà su di voi, come pesò sui vostri padri.

16 Ora, state attenti e osservate questa grande cosa che il Signore vuole operare sotto i vostri occhi. 17 Non è forse questo il tempo della mietitura del grano? Ma io griderò al Signore ed Egli manderà tuoni e pioggia. Così vi persuaderete e constaterete che grande è il peccato che avete fatto davanti al Signore chiedendo un re per voi». 18 Samuele allora invocò il Signore e il Signore mandò subito tuoni e pioggia in quel giorno. Tutto il popolo fu preso da grande timore del Signore e di Samuele. 19 Tutto il popolo perciò disse a Samuele: «Prega il Signore tuo Dio per noi tuoi servi che non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri errori il peccato di aver chiesto per noi un re». 20 Samuele rispose al popolo: «Non temete: voi avete fatto tutto questo male, ma almeno in seguito non allontanatevi dal Signore, anzi servite lui, il Signore, con tutto il cuore. 21 Non allontanatevi per seguire vanità che non possono giovare né salvare, perché appunto sono vanità. 22 Certo il Signore non abbandonerà il suo popolo, per riguardo al suo nome che è grande, perché il Signore ha cominciato a fare di voi il suo popolo. 23 Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro il Signore, tralasciando di supplicare per voi e di indicarvi la via buona e retta. 24 Vogliate soltanto temere il Signore e servirlo fedelmente con tutto il cuore, perché dovete ben riconoscere le grandi cose che ha operato con voi. 25 Se invece vorrete fare il male, voi e il vostro re sarete spazzati via».

'1 Samuele 9-12' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

Or c'era un uomo di Beniamino di nome Kish, figlio di Abiel, figlio di Tseror, figlio di Bekorath, figlio di Afiah, figlio di un Beniaminita, un uomo forte e valoroso.

Questi aveva un figlio di nome Saul, giovane e bello; tra i figli d'Israele non c'era nessuno più bello di lui; dalle spalle in su era il più alto di tutta la gente.

Or le asine di Kish, padre di Saul, si erano smarrite; Kish disse a suo figlio, Saul: «Deh, prendi con te uno dei servi, alzati e va' a cercare le asine».

Così egli passò per la regione montuosa di Efraim e attraversò il paese di Shalisha, senza trovarle; poi passarono per il paese di Shaalim, ma non c'erano; traversarono quindi il paese dei Beniamiti, ma non le trovarono.

Quando giunsero nel paese di Tsuf, Saul disse al servo che era con lui: «Su, torniamo indietro, perché non avvenga che mio padre smetta di darsi pensiero, delle asine e incominci a preoccuparsi per noi».

Il servo gli disse: «Ecco, in questa città c'è un uomo di DIO, che è tenuto in grande onore; tutto ciò che egli dice, si avvera certamente. Ora andiamo là, forse ci indicherà la via che dobbiamo seguire».

Saul disse al suo servo: «Ma ecco, se andiamo, cosa porteremo all'uomo di DIO? Poiché il pane delle nostre sacche è finito e non abbiamo alcun dono da portare all'uomo di DIO. Che cosa abbiamo con noi?».

Il servo rispose a Saul, dicendo: «Ecco, io ho in mano un quarto di un siclo d'argento; lo darò all'uomo di DIO, ed egli ci indicherà la via».

(In passato in Israele, quando uno andava a consultare DIO, diceva: «Su, andiamo dal veggente», perché il profeta di oggi in passato era chiamato veggente).

10 Allora Saul disse al suo servo: «Hai detto bene. Su, andiamo!». E si diressero alla città dov'era l'uomo di DIO.

11 Mentre salivano lungo il pendio che porta alla città, incontrarono alcune ragazze che uscivano ad attingere acqua e chiesero loro: «E qui il veggente?».

12 Esse risposero loro, dicendo: «Sì, eccolo, è poco più avanti di voi, affrettatevi. Oggi stesso è venuto in città, perché oggi il popolo ha un sacrificio sull'alto luogo.

13 Come entrerete in città, lo troverete certamente prima che salga all'alto luogo a mangiare. Il popolo non mangerà finché egli non sia giunto, perché è lui che deve benedire il sacrificio; dopo di ciò gli invitati mangeranno. Or dunque salite, perché ora lo troverete».

14 Così salirono alla città; come essi entravano in città, ecco Samuele usciva verso di loro per salire all'alto luogo.

15 Or il giorno prima dell'arrivo di Saul, l'Eterno aveva avvertito Samuele, dicendo:

16 «Domani a quest'ora ti manderò un uomo del paese di Beniamino, e tu lo ungerai come capo del mio popolo d'Israele. Egli salverà il mio popolo dalle mani dei Filistei, poiché ho visto l'avversità del mio popolo, perché il suo grido è giunto fino a me».

17 Quando Samuele vide Saul, l'Eterno gli disse: «Ecco l'uomo di cui ti ho parlato; egli regnerà sul mio popolo».

18 Poi Saul si avvicinò a Samuele in mezzo alla porta e gli disse: «Indicami, ti prego, dov'è la casa del veggente».

19 Samuele rispose a Saul e disse: «Sono io il veggente. Sali davanti a me sulla collina; oggi mangerete con me. Domani mattina ti lascerò partire e ti dichiarerò tutto ciò che hai nel cuore.

20 Riguardo poi alle tue asine smarrite tre giorni fa, non dartene pensiero, perché sono state ritrovate. E a chi va tutto il desiderio d'Israele, se non a te e a tutta la casa di tuo padre?».

21 Saul, rispondendo, disse: «Non sono io un Beniaminita, di una delle più piccole tribù d'Israele? E la mia famiglia non è forse la più piccola fra tutte le famiglie della tribù di Beniamino? Perché dunque mi parli in questo modo?».

22 Allora Samuele prese Saul e il suo servo, li introdusse nella sala e li fece sedere a capo tavola fra gli invitati che erano circa trenta persone.

23 Poi Samuele disse al cuoco: «Porta la porzione che ti ho dato e di cui ti ho detto: "Mettila da parte"».

24 Il cuoco allora prese la coscia e ciò che vi aderiva e la mise davanti a Saul. Quindi Samuele disse: «Ecco ciò che è stato tenuto in serbo è stato messo da parte per te; mangia perché è stato conservato appositamente per te quando ho invitato il popolo». Così quel giorno Saul mangiò con Samuele.

25 Poi discesero dall'alto luogo in città, e Samuele parlò con Saul sul terrazzo.

26 L'indomani si alzarono presto; allo spuntar del giorno, Samuele chiamò Saul sul terrazzo, dicendo: «Alzati, e io ti lascerò partire». Saul si alzò e ambedue, lui e Samuele, uscirono.

27 Quando furono discesi alla periferia della città, Samuele disse a Saul: «Di' al servo che passi davanti a noi e vada oltre, ma tu fermati un momento, perché ti possa annunciare la parola di DIO».

10 Allora Samuele prese un vasetto d'olio e lo versò sul suo capo; poi lo baciò e disse: «Non ti ha l'Eterno unto, come capo della sua eredità?

Oggi, quando sarai partito da me, troverai due uomini presso il sepolcro di Rachele sul confine di Beniamino a Tseltsah. Essi ti diranno: «Le asine che sei andato a cercare sono state ritrovate; ora tuo padre ha smesso di essere in pensiero per le asine ed è preoccupato per voi, e va dicendo: "Che devo fare per mio figlio?".

Poi tu passerai oltre quel luogo e giungerai alla quercia di Tabor; là incontrerai tre uomini che salgono ad adorare DIO a Bethel: l'uno porterà tre capretti, l'altro porterà tre pani e il terzo porterà un otre di vino.

Essi ti saluteranno e ti daranno due pani, che riceverai dalla loro mano.

Poi arriverai alla collina di DIO, dov'è la guarnigione dei Filistei; e là, giungendo alla città, incontrerai un gruppo di profeti che scenderanno dall'alto luogo, preceduti da un'arpa, un tamburello, un flauto e una cetra, e che profetizzeranno.

Allora lo Spirito dell'Eterno ti investirà e profetizzerai con loro, e sarai cambiato in un altro uomo.

Quando questi segni ti saranno avvenuti, fa' ciò che l'occasione richiede perché DIO è con te.

Poi scenderai prima di me a Ghilgal; ed ecco io scenderò da te per offrire olocausti e immolare sacrifici di ringraziamento. Tu aspetterai sette giorni finché io venga da te e ti faccia sapere ciò che devi fare».

Non appena voltò le spalle per lasciare Samuele, DIO gli mutò il cuore in un altro, e tutti quei segni si avverarono in quello stesso giorno.

10 Come giunsero là alla collina, ecco venirgli incontro un gruppo di profeti; allora lo Spirito di DIO lo investì, ed egli si mise a profetizzare in mezzo a loro.

11 Allora tutti quelli che lo avevano conosciuto prima, vedendo che profetizzava con i profeti si dicevano l'un l'altro: «Cos'è avvenuto al figlio di Kish? E' anche Saul tra i profeti?».

12 Quindi uno del luogo rispose, dicendo: «Ma chi è il loro padre?». Per questo divenne proverbio il detto: «E' anche Saul tra i profeti?».

13 Come Saul ebbe finito di profetizzare, si recò all'alto luogo.

14 Poi lo zio di Saul chiese a lui e al suo servo: «Dove siete andati?». Egli rispose: «A cercare le asine; ma, vedendo che non c'erano, siamo andati da Samuele».

15 Lo zio di Saul soggiunse: «Raccontami, ti prego, ciò che vi ha detto Samuele».

16 Così Saul rispose a suo zio: «Egli ci ha assicurato che le asine erano state ritrovate». Ma non disse nulla di ciò che Samuele aveva detto riguardo al regno.

17 Poi Samuele convocò il popolo davanti all'Eterno a Mitspah,

18 e disse ai figli d'Israele: «Così dice l'Eterno, il DIO d'Israele: "Io feci uscire Israele dall'Egitto e vi liberai dalle mani degli Egiziani e dalle mani di tutti i regni che vi opprimevano.

19 Ma oggi voi avete rigettato il vostro DIO che vi salvò da tutte le vostre avversità e dalle vostre tribolazioni e gli dite: "Stabilisci su di noi un re!". Or dunque presentatevi davanti all'Eterno per tribù e per miglia».

20 Poi Samuele fece avvicinare tutte le tribú d'Israele, e fu scelta la tribú di Beniamino.

21 Fece quindi avvicinare la tribú di Beniamino per famiglie, e fu scelta la famiglia di Matri. Poi fu scelto Saul, figlio di Kish; lo cercarono, ma non fu trovato

22 Allora consultarono di nuovo l'Eterno: «E egli già venuto qui?». l'Eterno rispose: «Eccolo nascosto fra i bagagli.

23 Corsero a prenderlo di là; così egli si presentò in mezzo al popolo, ed era piú alto di tutta la gente dalle spalle in su.

24 Poi Samuele disse a tutto il popolo: «Vedete colui che l'Eterno ha scelto? Non c'è nessuno in tutto il popolo come lui. Così tutto il popolo mandò grida di gioia e disse: «Viva il re!».

25 Allora Samuele espose al popolo i diritti del regno e li scrisse in un libro, che depose davanti all'Eterno. Quindi Samuele rimandò tutto il popolo ciascuno a casa sua.

26 Anche Saul andò a casa sua a Ghibeah, e con lui andarono uomini valorosi ai quali DIO aveva toccato il cuore.

27 Ma alcuni uomini da nulla dissero: «Come può costui salvarci?. Così lo disprezzarono e non gli fecero alcun dono. Ma egli non disse nulla.

11 Poi Nahash l'Ammonita andò ad accamparsi contro Jabesh di Galaad. Allora tutti quelli di Jabesh dissero a Nahash: «Fa' alleanza con noi e noi ti serviremo».

Nahash l'Ammonita rispose loro: «Io farò alleanza con voi a questa condizione: che io cavi a tutti voi l'occhio destro, per gettare così disonore su tutto Israele».

Gli anziani di Jabesh gli dissero: «Concedici sette giorni perché possiamo mandare messaggeri in tutto il territorio d'Israele; e se non verrà nessuno a salvarci, ci arrenderemo a te.

Così i messaggeri vennero a Ghibeah di Saul e riferirono queste parole davanti al popolo; allora tutto il popolo alzò la voce e pianse.

Or ecco Saul tornava dalla campagna dietro i buoi. E Saul disse: «Che cosa ha il popolo, che piange?». Gli riferirono allora le parole degli uomini di Jabesh.

All'udire quelle parole, lo Spirito di DIO investì Saul, e la sua ira si accese grandemente.

Così prese un paio di buoi, li tagliò a pezzi e li mandò in tutto il territorio d'Israele per mezzo di messaggeri, dicendo: «Così saranno trattati i buoi di chi non seguirà Saul e Samuele». Il terrore dell'Eterno cadde sul popolo, ed essi uscirono come un sol uomo.

Saul li passó in rassegna a Bezek, ed erano trecentomila figli d'Israele e trentamila uomini di Giuda.

Dissero quindi ai messaggeri che erano venuti: «Così direte agli uomini di Jabesh di Galaad: "Domani, quando il sole comincerà a scaldare, avrete liberazione"». I messaggeri andarono a riferire questo agli uomini di Jabesh, che si rallegrarono.

10 Allora gli uomini di Jabesh dissero agli Ammoniti: «Domani verremo da voi e ci farete tutto quello che vi piacerà».

11 Il giorno seguente, Saul divise il popolo in tre schiere, che penetrarono in mezzo all'accampamento nemico durante la vigilia del mattino e fecero strage degli Ammoniti fino al caldo del giorno. Quelli che scamparono furono dispersi e di loro non ne rimasero neppure due assieme.

12 ll popolo allora disse a Samuele: «Chi è che ha detto: "Dovrà Saul regnare su di noi?". Dateci quegli uomini e li metteremo a morte».

13 Ma Saul rispose: «Nessuno sarà messo a morte in questo giorno, perché oggi l'Eterno ha operato una grande liberazione in Israele».

14 Poi Samuele disse al popolo: «Venite. andiamo a Ghilgal e là rinnoviamo il regno».

15 Così tutto il popolo andò a Ghilgal e là davanti all'Eterno in Ghilgal, fecero Saul re. Là offrirono davanti all'Eterno sacrifici di ringraziamento; e là Saul e tutti gli uomini d'Israele si rallegrarono grandemente.

12 Allora Samuele disse a tutto Israele: «Ecco, io vi ho dato ascolto in tutto ciò che mi avete detto e ho costituito un re a su di voi.

Ed ora, ecco il re che andrà davanti a voi. Io sono ormai vecchio e canuto, e i miei figli sono tra voi; io sono andato davanti a voi dalla mia giovinezza fino a questo giorno.

Eccomi, testimoniate contro di me davanti all'Eterno e davanti al suo unto: A chi ho preso il bue? A chi ho preso l'asino? Chi ho defraudato? Chi ho oppresso? Dalle mani di chi ho accettato alcun regalo che mi abbia accecato gli occhi? Io ve lo restituirò».

Essi risposero: «Tu non ci hai defraudato, non ci hai oppresso e non hai preso nulla dalle mani di alcuno».

Egli disse loro: «L'Eterno è testimone contro di voi e il suo unto è testimone in questo giorno, che non avete trovato nulla nelle mie mani». Essi risposero: «Si, è testimone!».

Allora Samuele disse al popolo: «è l'Eterno che ha stabilito Mosè e Aaronne, e ha fatto uscire i vostri padri dal paese d'Egitto.

Or dunque presentatevi, perché possa davanti all'Eterno mettere in evidenza con voi tutte le opere giuste che l'Eterno ha compiuto per voi e per i vostri padri.

Dopo che Giacobbe andò in Egitto, e i vostri padri gridarono all'Eterno l'Eterno mandò Mosè ed Aaronne, che fecero uscire i vostri padri dall'Egitto e li fecero abitare in questo luogo

Ma essi dimenticarono l'Eterno, il loro DIO, ed egli li vendette nelle mani di Sisera, capo dell'esercito di Hatsor, e In potere dei Filistei e del re di Moab, i quali mossero loro guerra.

10 Allora gridarono all'Eterno e dissero: "Abbiamo peccato, perché abbiamo abbandonato l'Eterno e abbiamo servito i Baal e le Ashtaroth, ma ora liberaci dalle mani dei nostri nemici e serviremo te".

11 Così l'Eterno mandò Jerubbaal, Bedan, Jefte e Samuele, e vi liberò dalle mani dei vostri nemici tutt'intorno e viveste al sicuro.

12 Ma quando vedeste che Nahash, re dei figli di Ammon, muoveva contro di voi, mi diceste: "No, un re deve regnare su di noi", mentre l'Eterno il vostro DIO, era il vostro re.

13 Or dunque, ecco il re che avete scelto e che avete chiesto; ecco, l'Eterno ha costituito un re su di voi.

14 Se temete l'Eterno, lo servite e date ascolto alla sua voce, e non vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora voi e il re che regna su di voi seguirete l'Eterno, il vostro DIO.

15 Ma se non date ascolto alla voce dell'Eterno e vi ribellate al comandamento dell'Eterno, allora la mano dell'Eterno sarà contro di voi, come fu contro i vostri padri.

16 Perciò ora fermatevi e guardate questa cosa grande che l'Eterno farà davanti ai vostri occhi.

17 Non è forse il tempo della mietitura del grano? Io invocherò l'Eterno ed egli manderà tuoni e pioggia; così comprenderete e vedrete che il male che avete fatto chiedendo per voi un re è grande agli occhi dell'Eterno».

18 Allora Samuele invocò l'Eterno, e l'Eterno mandò quel giorno tuoni e pioggia; e tutto il popolo ebbe gran timore dell'Eterno e di Samuele.

19 Tutto il popolo quindi disse a Samuele: «Prega l'Eterno, il tuo DIO per i tuoi servi, affinché non abbiamo a morire, poiché abbiamo aggiunto a tutti i nostri peccati il male di chiedere per noi un re».

20 Samuele rispose al popolo: «Non temete; anche se avete fatto tutto questo male, non lasciate di seguire l'Eterno ma servite l'Eterno con tutto il vostro cuore.

21 Non allontanatevi per seguire cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane.

22 Poiché l'Eterno non abbandonerà il suo popolo, per amore del suo grande nome, perché è piaciuto all'Eterno di farvi il suo popolo.

23 Quanto a me, non sia mai che io pecchi contro l'Eterno smettendo di pregare per voi; anzi vi mostrerò la buona e diritta via.

24 Solo temete l'Eterno e servitelo fedelmente con tutto il cuore vostro; considerate infatti le grandi cose che ha fatto per voi.

25 Ma se continuate a fare il male, tanto voi che il vostro re sarete spazzati via».