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III. LA MISSIONE DI BARNABA E DI PAOLO IL CONCILIO DI GERUSALEMME

L'invio in missione

13 C'erano nella comunità di Antiochia profeti e dottori: Barnaba, Simeone soprannominato Niger, Lucio di Cirène, Manaèn, compagno d'infanzia di Erode tetrarca, e Saulo. Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati». Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono.

A Cipro, il mago Elimas

Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro. Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro anche Giovanni come aiutante. Attraversata tutta l'isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar-Iesus, al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno, che aveva fatto chiamare a sé Barnaba e Saulo e desiderava ascoltare la parola di Dio. Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: 10 «O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? 11 Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. 12 Quando vide l'accaduto, il proconsole credette, colpito dalla dottrina del Signore.

Arrivo ad Antiochia di Pisidia

13 Salpati da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge di Panfilia. Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. 14 Essi invece proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiochia di Pisidia ed entrati nella sinagoga nel giorno di sabato, si sedettero. 15 Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!».

La predicazione di Paolo davanti ai Giudei

16 Si alzò Paolo e fatto cenno con la mano disse: «Uomini di Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. 17 Il Dio di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri ed esaltò il popolo durante il suo esilio in terra d'Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. 18 Quindi, dopo essersi preso cura di loro per circa quarant'anni nel deserto, 19 distrusse sette popoli nel paese di Canaan e concesse loro in eredità quelle terre, 20 per circa quattrocentocinquanta anni. Dopo questo diede loro dei Giudici, fino al profeta Samuele. 21 Allora essi chiesero un re e Dio diede loro Saul, figlio di Cis, della tribù di Beniamino, per quaranta anni. 22 E, dopo averlo rimosso dal regno, suscitò per loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri.

23 Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio trasse per Israele un salvatore, Gesù. 24 Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di penitenza a tutto il popolo d'Israele. 25 Diceva Giovanni sul finire della sua missione: Io non sono ciò che voi pensate che io sia! Ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di sciogliere i sandali.

26 Fratelli, figli della stirpe di Abramo, e quanti fra voi siete timorati di Dio, a noi è stata mandata questa parola di salvezza. 27 Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non l'hanno riconosciuto e condannandolo hanno adempiuto le parole dei profeti che si leggono ogni sabato; 28 e, pur non avendo trovato in lui nessun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che fosse ucciso. 29 Dopo aver compiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. 30 Ma Dio lo ha risuscitato dai morti 31 ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono i suoi testimoni davanti al popolo.

32 E noi vi annunziamo la buona novella che la promessa fatta ai padri si è compiuta, 33 poiché Dio l'ha attuata per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo:

Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.

34 E che Dio lo ha risuscitato dai morti, in modo che non abbia mai più a tornare alla corruzione, è quanto ha dichiarato:

Darò a voi le cose sante promesse a Davide, quelle
sicure. 35 Per questo anche in un altro luogo dice:

Non permetterai che il tuo santo subisca la
corruzione. 36 Ora Davide, dopo aver eseguito il volere di Dio nella sua generazione, morì e fu unito ai suoi padri e subì la corruzione. 37 Ma colui che Dio ha risuscitato, non ha subìto la corruzione. 38 Vi sia dunque noto, fratelli, che per opera di lui vi viene annunziata la remissione dei peccati 39 e che per lui chiunque crede riceve giustificazione da tutto ciò da cui non vi fu possibile essere giustificati mediante la legge di Mosè. 40 Guardate dunque che non avvenga su di voi ciò che è detto nei Profeti:

41 Mirate, beffardi,
stupite e nascondetevi,
poiché un'opera io compio ai vostri giorni,
un'opera che non credereste, se vi fosse
raccontata!».

42 E, mentre uscivano, li pregavano di esporre ancora queste cose nel prossimo sabato. 43 Sciolta poi l'assemblea, molti Giudei e proseliti credenti in Dio seguirono Paolo e Barnaba ed essi, intrattenendosi con loro, li esortavano a perseverare nella grazia di Dio.

Paolo e Barnaba si rivolgono ai pagani

44 Il sabato seguente quasi tutta la città si radunò per ascoltare la parola di Dio. 45 Quando videro quella moltitudine, i Giudei furono pieni di gelosia e contraddicevano le affermazioni di Paolo, bestemmiando. 46 Allora Paolo e Barnaba con franchezza dichiararono: «Era necessario che fosse annunziata a voi per primi la parola di Dio, ma poiché la respingete e non vi giudicate degni della vita eterna, ecco noi ci rivolgiamo ai pagani. 47 Così infatti ci ha ordinato il Signore:

Io ti ho posto come luce per le genti,
perché tu porti la salvezza sino all'estremità della
terra».

48 Nell'udir ciò, i pagani si rallegravano e glorificavano la parola di Dio e abbracciarono la fede tutti quelli che erano destinati alla vita eterna. 49 La parola di Dio si diffondeva per tutta la regione. 50 Ma i Giudei sobillarono le donne pie di alto rango e i notabili della città e suscitarono una persecuzione contro Paolo e Barnaba e li scacciarono dal loro territorio. 51 Allora essi, scossa contro di loro la polvere dei piedi, andarono a Icònio, 52 mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

Evangelizzazione di Iconio

14 Anche ad Icònio essi entrarono nella sinagoga dei Giudei e vi parlarono in modo tale che un gran numero di Giudei e di Greci divennero credenti. Ma i Giudei rimasti increduli eccitarono e inasprirono gli animi dei pagani contro i fratelli. Rimasero tuttavia colà per un certo tempo e parlavano fiduciosi nel Signore, che rendeva testimonianza alla predicazione della sua grazia e concedeva che per mano loro si operassero segni e prodigi. E la popolazione della città si divise, schierandosi gli uni dalla parte dei Giudei, gli altri dalla parte degli apostoli. Ma quando ci fu un tentativo dei pagani e dei Giudei con i loro capi per maltrattarli e lapidarli, essi se ne accorsero e fuggirono nelle città della Licaònia, Listra e Derbe e nei dintorni, e là continuavano a predicare il vangelo.

Guarigione di un paralizzato

C'era a Listra un uomo paralizzato alle gambe, storpio sin dalla nascita, che non aveva mai camminato. Egli ascoltava il discorso di Paolo e questi, fissandolo con lo sguardo e notando che aveva fede di esser risanato, 10 disse a gran voce: «Alzati diritto in piedi!». Egli fece un balzo e si mise a camminare. 11 La gente allora, al vedere ciò che Paolo aveva fatto, esclamò in dialetto licaonio e disse: «Gli dei sono scesi tra di noi in figura umana!». 12 E chiamavano Barnaba Zeus e Paolo Hermes, perché era lui il più eloquente.

13 Intanto il sacerdote di Zeus, il cui tempio era all'ingresso della città, recando alle porte tori e corone, voleva offrire un sacrificio insieme alla folla. 14 Sentendo ciò, gli apostoli Barnaba e Paolo si strapparono le vesti e si precipitarono tra la folla, gridando: 15 «Cittadini, perché fate questo? Anche noi siamo esseri umani, mortali come voi, e vi predichiamo di convertirvi da queste vanità al Dio vivente che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che in essi si trovano. 16 Egli, nelle generazioni passate, ha lasciato che ogni popolo seguisse la sua strada; 17 ma non ha cessato di dar prova di sé beneficando, concedendovi dal cielo piogge e stagioni ricche di frutti, fornendovi il cibo e riempiendo di letizia i vostri cuori». 18 E così dicendo, riuscirono a fatica a far desistere la folla dall'offrire loro un sacrificio.

Fine della missione

19 Ma giunsero da Antiochia e da Icònio alcuni Giudei, i quali trassero dalla loro parte la folla; essi presero Paolo a sassate e quindi lo trascinarono fuori della città, credendolo morto. 20 Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli, alzatosi, entrò in città. Il giorno dopo partì con Barnaba alla volta di Derbe.

21 Dopo aver predicato il vangelo in quella città e fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a Listra, Icònio e Antiochia, 22 rianimando i discepoli ed esortandoli a restare saldi nella fede poiché, dicevano, è necessario attraversare molte tribolazioni per entrare nel regno di Dio. 23 Costituirono quindi per loro in ogni comunità alcuni anziani e dopo avere pregato e digiunato li affidarono al Signore, nel quale avevano creduto. 24 Attraversata poi la Pisidia, raggiunsero la Panfilia 25 e dopo avere predicato la parola di Dio a Perge, scesero ad Attalìa; 26 di qui fecero vela per Antiochia là dove erano stati affidati alla grazia del Signore per l'impresa che avevano compiuto.

27 Non appena furono arrivati, riunirono la comunità e riferirono tutto quello che Dio aveva compiuto per mezzo loro e come aveva aperto ai pagani la porta della fede. 28 E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.

13 Nella chiesa di Antiochia cʼerano profeti ed esperti, erano: Barnaba, Simone, soprannominato «il Moro», Lucio di Cirene, Manaen, fratello di latte del re Erode, e Saulo. Un giorno, mentre questi uomini stavano adorando il Signore e digiunavano, lo Spirito Santo disse loro: «Mettetemi a disposizione Barnaba e Saulo per una missione speciale, che ho in serbo per loro». Allora, dopo aver ancora digiunato e pregato, posero le mani sui due uomini e li fecero partire.

Mandati dallo Spirito Santo, Saulo e Barnaba giunsero nella città di Selèucia, da dove salparono per Cipro. Giunti a Salamina, si misero a predicare la Parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei; Giovanni soprannominato Marco li seguiva come assistente.

6-7 Poi attraversarono tutta lʼisola, predicando di città in città, finché giunsero nella città di Pafo. Fu lì che incontrarono un mago, un falso profeta giudeo di nome Bar-Gesù. Questo tipo stava col proconsole Sergio Paolo, uomo di una certa saggezza e intelligenza. Il proconsole invitò Barnaba e Saulo, perché voleva ascoltare la Parola di Dio. Ma Elìma, che in greco vuol dire «mago» sʼintromise, cercando di distogliere il proconsole dalle parole di Saulo e Barnaba, per impedirgli di credere nel Signore.

Allora Saulo detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, lo fissò bene in faccia e gli disse: 10 «Figlio del diavolo, pieno di ogni sorta di inganno e di malizia, nemico di tutto ciò che è giusto, non la smetterai mai dʼopporti al Signore?! 11 Ma ecco che il Signore ti punisce: per un certo tempo resterai cieco!»

Improvvisamente il mago non vide più niente e cominciò a brancolare, cercando qualcuno che lo portasse per mano. 12 Quando il governatore vide quello che era successo, credette, profondamente scosso dalla potenza del messaggio di Dio.

Paolo parte per la provincia dʼAsia

13 Paolo e i suoi compagni sʼimbarcarono a Pafo e arrivarono a Pergia, città della Panfilia. Qui Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. 14 Ma Paolo e Barnaba continuarono verso Antiochia, capitale della Pisidia.

Un sabato entrarono nella sinagoga durante il culto, e si misero a sedere. 15 Dopo la lettura di alcuni brani dei libri di Mosè e dei profeti, i capi della sinagoga mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, venite e parlate!»

16 Allora Paolo si alzò, li salutò e cominciò a parlare: «Israeliti», disse, «e voi tutti che temete Dio, (permettete che cominci il mio discorso con un cenno storico).

17 Il Dio dʼIsraele scelse i nostri antenati e fece sì che questo popolo diventasse numeroso mentre era in esilio in Egitto; poi, col suo braccio potente, lo liberò dalla schiavitù. 18 Per circa quarantʼanni ne ebbe cura e lo sfamò nel deserto. 19-20 Poi, dopo aver distrutto sette nazioni nel paese di Canaan, diede le loro terre in eredità ad Israele. Dopo di ciò, per circa quattrocentocinquantʼanni, il Signore diede a Israele dei giudici, fino ai tempi del profeta Samuele.

21 Fu allora che il popolo chiese un re e Dio gli diede Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino. Saul regnò quarantʼanni. 22 Ma Dio lo rimosse dal regno e, al suo posto, scelse per il suo popolo un altro re: Davide, di cui Dio stesso disse: “Davide figlio di Iesse, è un uomo secondo il mio cuore, che mi ubbidirà in tutto e per tutto”. 23 Dio è fedele alle sue promesse, ed è proprio dalla discendenza di Davide che ha fatto nascere il Salvatore di Israele: Gesù.

24 Prima che Gesù venisse, Giovanni Battista aveva predicato al popolo dʼIsraele, invitando tutti a pentirsi e convertirsi a Dio. 25 Verso la fine della sua missione, Giovanni diceva: “Per chi mi avete preso? Per il Cristo, forse? No, non sono io. Ma egli verrà dopo di me ed io, al suo confronto, sono meno di niente!”

26 Fratelli, discendenti di Abramo, e voi tutti, che siete qui ad adorare Dio: questa salvezza è per tutti noi! 27 Gli abitanti di Gerusalemme e i loro capi non hanno capito che Gesù era il Salvatore e, uccidendolo, fecero in modo che si adempissero le profezie… Infatti, non avevano capito che si riferivano proprio a lui le parole dei profeti, che si leggono ogni sabato! 28 Benché non trovassero alcun motivo per condannarlo chiesero a Pilato che fosse ucciso ad ogni costo. 29 Poi, quandʼebbero finito di fargli tutto quello che era stato scritto nei libri delle profezie, lo tolsero dalla croce e lo misero in una tomba.

30 Ma Dio lo resuscitò dalla morte! 31 E Gesù apparve molte volte, nei giorni seguenti, a quelli che lo avevano accompagnato a Gerusalemme dalla Galilea. Questi uomini, ora sono i suoi testimoni davanti al popolo.

32-33 Io e Barnaba siamo qui per portarvi questa buona notizia, e cioè che la promessa fatta ai nostri antenati è stata mantenuta da Dio nel nostro tempo, resuscitando Gesù. A questo si riferisce il secondo Salmo, quando dice, parlando di Gesù: “Tu sei mio Figlio, oggi ti ho generato”.

34 Dio ha resuscitato Gesù, liberandolo una volta per tutte dalla morte. Anche questo era già stato detto nelle Scritture: “Io manterrò fedelmente le sacre promesse fatte a Davide”. 35 Ecco perché in un altro Salmo il Signore stesso dice: “Dio non permetterà che il suo Santo imputridisca nella tomba”. 36 Queste parole non si riferivano a Davide, perché dopo che egli ebbe servito il suo popolo, secondo la volontà di Dio, morì e fu sepolto; e il suo corpo imputridì. 37 No, fratelli, queste parole si riferivano ad un altro, a qualcuno che Dio resuscitò senza essere nemmeno sfiorato dai segni della morte.

38 Fratelli, ascoltate! In questo Gesù cʼè il perdono dei vostri peccati! 39 Chiunque crede in lui è libero, cosa questa che la legge di Mosè non potrebbe mai fare. 40 Badate che non capiti anche a voi ciò che hanno detto i profeti, e cioè: 41 “Voi, gente abituata a disprezzare, state a vedere! Guardate, e sparite per sempre! Perché ai vostri giorni farò una cosa, una cosa talmente straordinaria, a cui non credereste, se qualcuno ve lo raccontasse!”».

42 Quel giorno la gente che usciva dalla sinagoga chiese a Paolo e a Barnaba di tornare a parlare sul medesimo argomento la settimana seguente. 43 Molti Giudei e nuovi convertiti alla religione ebraica, che erano alla sinagoga, seguirono per strada Paolo e Barnaba, ed essi li persuasero a perseverare nella grazia di Dio. 44 La settimana seguente, quasi tutta la città si riunì per sentirli predicare la Parola di Dio.

45 Ma, quando i capi giudei videro tutta quella gente, ne furono gelosi e, coprendolo dʼinsulti, cercavano di contraddire tutto ciò che Paolo diceva.

46 Allora Paolo e Barnaba parlarono senza peli sulla lingua: «Questo Vangelo di Dio doveva essere annunciato, prima che a tutti gli altri, a voi Giudei. Ma dato che lo avete rifiutato e dimostrate che non vi importa niente della vita eterna, ebbene, noi lo offriamo ai pagani! 47 Perché questo è lʼordine che il Signore ci ha dato quando disse: “Ho fatto di voi una luce per i pagani; perché portiate la salvezza in tutto il mondo”».

48 A queste parole, i pagani erano fuori di sé dalla gioia e si misero a lodare Dio; e tutti quelli disposti ad accettare la vita eterna, credettero. 49 E così la parola del Signore si diffondeva in lungo e in largo per tutto il paese.

50 Allora i capi giudei sobillarono le donne religiose dellʼalta società e i cittadini più in vista, e tanto fecero che riuscirono a scatenare una persecuzione contro Paolo e Barnaba, che furono cacciati dalla zona. 51 I due, dopo aver scosso la polvere dai piedi contro quella città, se ne andarono ad Iconio. 52 Intanto i nuovi convertiti di Antiochia erano pieni di gioia e di Spirito Santo.

14 Nella città di Iconio, Paolo e Barnaba entrarono insieme nella sinagoga e predicarono con tale convinzione che molti, sia Giudei che pagani, credettero nel Signore Gesù.

Ma gli altri Giudei, quelli che non avevano voluto credere, convinsero dei pagani a mettersi contro Paolo e Barnaba, facendo ogni tipo di maldicenza sul loro conto. Tuttavia, Paolo e Barnaba si fermarono in quella città per molto tempo e, senza paura, predicavano il Vangelo. Il Signore provò che il loro messaggio era divino dando loro il potere di compiere grandi miracoli.

Ma la popolazione della città era divisa: alcuni stavano dalla parte dei capi giudei, altri invece da quella degli apostoli.

Guarigione dello storpio

5-6 Quando, però, Paolo e Barnaba vennero a sapere che i pagani e i Giudei, coi loro capi, avevano intenzione di malmenarli e prenderli a sassate, scapparono nelle città della Licaonia, a Listra, poi a Derbe e nei dintorni; ed anche là predicarono il Vangelo.

Mentre si trovarono a Listra, si imbatterono in un uomo paralizzato alle gambe dalla nascita, che stava sempre seduto e non aveva mai camminato in vita sua. Questʼuomo stava ad ascoltare Paolo che predicava. Paolo lo fissò negli occhi e sʼaccorse che aveva fede sufficiente per essere guarito. 10 Allora esclamò ad alta voce: «Àlzati!» Lʼuomo balzò in piedi e cominciò a camminare!

11 Quando i presenti videro ciò che Paolo aveva fatto, cominciarono a gridare nel loro dialetto: «Questi sono dèi, che hanno preso sembianze umane e sono scesi tra noi!» 12 E dicevano che Barnaba doveva essere Giove, e Paolo, siccome era sempre il primo a parlare, Mercurio. 13 Allora il sacerdote del tempio di Giove, che si trovava allʼentrata della città, portò delle ghirlande di fiori e, insieme alla folla, si preparò a sacrificare dei tori in loro onore, davanti alle porte della città.

14 Quando Paolo e Barnaba sʼaccorsero di ciò che stava accadendo, dalla disperazione si stracciarono i vestiti e, correndo fra la gente, cominciarono a gridare: 15 «Uomini! Che state facendo? Noi siamo esseri umani, né più e né meno come voi! Siamo venuti per portarvi il Vangelo. Smettetela di adorare queste cose senza valore e pregate, invece, il Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra e il mare e tutto ciò che esiste. 16 Nei tempi passati, Dio ha lasciato che ogni popolo seguisse la propria strada, 17 anche se non ha mai smesso di farsi conoscere, facendovi del bene. Infatti vi ha mandato pioggia dal cielo e dei buoni raccolti, così avete avuto serenità e cibo in abbondanza!»

18 Nonostante le parole convincenti, Paolo e Barnaba riuscirono a malapena ad impedire che la popolazione offrisse loro un sacrificio!

19 Eppure, soltanto pochi giorni dopo, alcuni Giudei di Antiochia e di Iconio tanto fecero, che convinsero quella stessa gente a lapidare Paolo, che fu poi trascinato fuori dalla città, apparentemente morto. 20 Ma, quando i discepoli gli si strinsero attorno, Paolo si rialzò e rientrò in città.

Il giorno dopo, Paolo partì con Barnaba per Derbe. 21 Dopo aver predicato la Buona Notizia in quella città e aver fatto molti discepoli, tornarono di nuovo a Listra, Iconio ed Antiochia: 22 dappertutto infondevano coraggio ai credenti e li esortavano a perseverare nella fede, ricordando loro che si entra nel Regno di Dio attraverso molte tribolazioni. 23 Poi Paolo e Barnaba fecero eleggere degli anziani per ogni chiesa, e dopo aver pregato e digiunato, li raccomandarono alla protezione del Signore, in cui avevano creduto.

24 Quindi, attraverso la Pisidia, tornarono in Panfilia. 25 Predicarono di nuovo a Perge, e proseguirono per Attalia.

26 Infine, tornarono per mare ad Antiochia, da dove erano partiti, dopo essere stati raccomandati a Dio, per il lavoro che avevano appena finito.

27 Appena arrivati, riunirono i credenti e raccontarono del loro viaggio e come Dio avesse dato anche ai pagani la possibilità di credere. 28 E restarono con i credenti di Antiochia per un bel poʼ di tempo.