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Oracolo contro Ammon

49 Sugli Ammoniti.
Dice il Signore:
«Israele non ha forse figli,
non ha egli alcun erede?
Perché Milcom ha ereditato la terra di Gad
e il suo popolo ne ha occupate le città?
Perciò ecco, verranno giorni
- dice il Signore -
nei quali io farò udire a Rabbà degli Ammoniti
fragore di guerra;
essa diventerà un cumulo di rovine,
le sue borgate saranno consumate dal fuoco,
Israele spoglierà i suoi spogliatori,
dice il Signore.
Urla, Chesbòn, arriva il devastatore;
gridate, borgate di Rabbà,
cingetevi di sacco, innalzate lamenti
e andate raminghe con tagli sulla pelle,
perché Milcom andrà in esilio,
insieme con i suoi sacerdoti e i suoi capi.
Perché ti vanti delle tue valli,
figlia ribelle?
Confidi nelle tue scorte ed esclami:
Chi verrà contro di me?
Ecco io manderò su di te il terrore
- parola del Signore Dio degli eserciti -
da tutti i dintorni.
Voi sarete scacciati, ognuno per la sua via,
e non vi sarà nessuno che raduni i fuggiaschi.
Ma dopo cambierò la sorte
degli Ammoniti».
Parola del Signore.

Oracolo contro Edom

Su Edom.
Così dice il Signore degli eserciti:
«Non c'è più sapienza in Teman?
E' scomparso il consiglio dei saggi?
E' svanita la loro sapienza?
Fuggite, partite, nascondetevi in un luogo segreto,
abitanti di Dedan,
poiché io mando su Esaù la sua rovina,
il tempo del suo castigo.
Se vendemmiatori verranno da te,
non lasceranno nulla da racimolare.
Se ladri notturni verranno da te,
saccheggeranno quanto loro piace.
10 Poiché io intendo spogliare Esaù,
rivelo i suoi nascondigli
ed egli non ha dove nascondersi.
La sua stirpe, i suoi fratelli, i suoi vicini
sono distrutti ed egli non è più.
11 Lascia i tuoi orfani, io li farò vivere,
le tue vedove confidino in me!

12 Poiché così dice il Signore: Ecco, coloro che non erano obbligati a bere il calice lo devono bere e tu pretendi di rimanere impunito? Non resterai impunito, ma dovrai berlo 13 poiché io ho giurato per me stesso - dice il Signore - che Bozra diventerà un orrore, un obbrobrio, un deserto, una maledizione e tutte le sue città saranno ridotte a rovine perenni.

14 Ho udito un messaggio da parte del Signore,
un messaggero è stato inviato fra le nazioni:
Adunatevi e marciate contro di lui!
Alzatevi per la battaglia.
15 Poiché ecco, ti renderò piccolo fra i popoli
e disprezzato fra gli uomini.
16 La tua arroganza ti ha indotto in errore,
la superbia del tuo cuore;
tu che abiti nelle caverne delle rocce,
che ti aggrappi alle cime dei colli,
anche se ponessi, come l'aquila, in alto il tuo nido,
di lassù ti farò precipitare. Oracolo del Signore.

17 Edom sarà oggetto di orrore; chiunque passerà lì vicino ne resterà attonito e fischierà davanti a tutte le sue piaghe. 18 Come nello sconvolgimento di Sòdoma e Gomorra e delle città vicine - dice il Signore - non vi abiterà più uomo né vi fisserà la propria dimora un figlio d'uomo. 19 Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un baleno io lo scaccerò di là e il mio eletto porrò su di esso; poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 20 Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Edom e le decisioni che egli ha prese contro gli abitanti di Teman.

Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge,
e per loro sarà desolato il loro prato.
21 Al fragore della loro caduta tremerà la terra.
Un grido! Fino al Mare Rosso se ne ode l'eco.
22 Ecco, come l'aquila, egli sale e si libra,
espande le ali su Bozra.
In quel giorno il cuore dei prodi di Edom
sarà come il cuore di una donna nei dolori del parto».

Oracolo contro città sire

23 Su Damasco.

«Amat e Arpad sono piene di confusione,
perché hanno sentito una cattiva notizia;
esse sono agitate come il mare, sono in angoscia,
non possono calmarsi.
24 Spossata è Damasco, si volge per fuggire;
un tremito l'ha colta,
angoscia e dolori l'assalgono
come una partoriente.
25 Come fu abbandonata la città gloriosa,
la città del tripudio?
26 Cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno.
Oracolo del Signore degli eserciti.
27 Appiccherò il fuoco alle mura di Damasco
e divorerà i palazzi di Ben-Hadàd».

Oracolo contro le tribù arabe

28 Su Kedàr e sui regni di Cazòr, che Nabucodònosor re di Babilonia sconfisse.

Così dice il Signore:
«Su, marciate contro Kedàr,
saccheggiate i figli dell'oriente.
29 Prendete le loro tende e le loro pecore,
i loro teli da tenda, tutti i loro attrezzi;
portate via i loro cammelli;
un grido si leverà su di loro: Terrore all'intorno!
30 Fuggite, andate lontano, nascondetevi in luoghi segreti
o abitanti di Cazòr - dice il Signore -
perché ha ideato un disegno contro di voi.
Nabucodònosor re di Babilonia
ha preparato un piano contro di voi.
31 Su, marciate contro la nazione tranquilla,
che vive in sicurezza. Oracolo del Signore.
Essa non ha né porte né sbarre
e vive isolata.
32 I suoi cammelli saranno portati via come preda
e la massa dei suoi greggi come bottino.
Disperderò a tutti i venti
coloro che si tagliano i capelli alle tempie,
da ogni parte farò venire la loro rovina.
Parola del Signore.
33 Cazòr diventerà rifugio di sciacalli,
una desolazione per sempre;
nessuno vi dimorerà più,
non vi abiterà più un figlio d'uomo».

Oracolo contro Elam

34 Parola che il Signore rivolse al profeta Geremia riguardo all'Elam all'inizio del regno di Sedecìa re di Giuda.

35 «Dice il Signore degli eserciti:
Ecco io spezzerò l'arco dell'Elam,
il nerbo della sua potenza.
36 Manderò contro l'Elam i quattro venti
dalle quattro estremità del cielo
e li sparpaglierò davanti a questi venti;
non ci sarà nazione
in cui non giungeranno
i profughi dell'Elam.
37 Incuterò terrore negli Elamiti davanti ai loro nemici
e davanti a coloro che vogliono la loro vita;
manderò su di essi la sventura,
la mia ira ardente. Parola del Signore.
Manderò la spada a inseguirli
finché non li avrò sterminati.
38 Porrò il mio trono sull'Elam
e farò morire il re e i capi.
Oracolo del Signore.
39 Ma negli ultimi giorni
cambierò la sorte dell'Elam». Parola del Signore.

Oracolo contro Babilonia

50 Parola che il Signore pronunziò contro Babilonia, contro il paese dei Caldei, per mezzo del profeta Geremia.

Caduta di Babilonia, liberazione di Israele

«Proclamatelo fra i popoli e fatelo sapere,
non nascondetelo, dite:
Babilonia è presa,
Bel è coperto di confusione,
è infranto Marduch;
sono confusi i suoi idoli,
sono sgomenti i suoi feticci.

Poiché dal settentrione sale contro di essa un popolo che ridurrà la sua terra a un deserto, non vi abiterà più nessuno; uomini e animali fuggono, se ne vanno. In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - verranno gli Israeliti insieme con i figli di Giuda; cammineranno piangendo e cercheranno il Signore loro Dio. Domanderanno di Sion, verso cui sono fissi i loro volti: Venite, uniamoci al Signore con un'alleanza eterna, che non sia mai dimenticata. Gregge di pecore sperdute era il mio popolo, i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire per i monti; esse andavano di monte in colle, avevano dimenticato il loro ovile. Quanti le trovavano, le divoravano e i loro nemici dicevano: Non commettiamo nessun delitto, perché essi hanno peccato contro il Signore, pascolo di giustizia e speranza dei loro padri.

Fuggite da Babilonia,
dalla regione dei Caldei,
uscite e siate come capri
in testa al gregge.
Poiché, ecco io suscito e mando contro Babilonia
una massa di grandi nazioni
dal paese del settentrione;
queste le si schiereranno contro,
di là essa sarà presa.
Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere,
nessuna ritorna a vuoto.
10 La Caldea sarà saccheggiata,
tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati.
Parola del Signore.
11 Gioite pure e tripudiate,
saccheggiatori della mia eredità!
Saltate pure come giovenchi su un prato
e nitrite come destrieri!
12 La vostra madre è piena di confusione,
e coperta di vergogna colei che vi ha partorito.
Ecco è l'ultima delle nazioni,
un deserto, un luogo riarso e una steppa.
13 A causa dell'ira del Signore non sarà più abitata,
sarà tutta una desolazione.
Chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito
e fischierà davanti a tutte le sue piaghe.
14 Disponetevi intorno a Babilonia,
voi tutti che tendete l'arco;
tirate contro di essa, non risparmiate le frecce,
poiché essa ha peccato contro il Signore.
15 Alzate il grido di guerra contro di essa, da ogni
parte.
Essa tende la mano,
crollano le sue torri,
rovinano le sue mura,
poiché questa è la vendetta del Signore.
Vendicatevi di lei,
trattatela come essa ha trattato gli altri!
16 Sterminate in Babilonia chi semina
e chi impugna la falce al momento della messe.
Di fronte alla spada micidiale
ciascuno ritorni al suo popolo
e ciascuno fugga verso il suo paese.
17 Una pecora smarrita è Israele,
i leoni le hanno dato la caccia;
per primo l'ha divorata il re di Assiria,
poi il re di Babilonia ne ha stritolato le ossa.
18 Perciò, dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele: Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come gia ho punito il re di Assiria, 19 e ricondurrò Israele nel suo pascolo, pascolerà sul Carmelo e sul Basàn; sulle montagne di Efraim e di Gàlaad si sazierà. 20 In quei giorni e in quel tempo - dice il Signore - si cercherà l'iniquità di Israele, ma essa non sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno, perché io perdonerò a quanti lascerò superstiti.

Caduta di Babilonia annunziata a Gerusalemme

21 Avanza nella terra di Meratàim,
avanza contro di essa
e contro gli abitanti di Pekòd.
Devasta, annientali - dice il Signore -
eseguisci quanto ti ho comandato!
22 Rumore di guerra nella regione,
e grande disastro.
23 Perché è stato rotto e fatto in pezzi
il martello di tutta la terra?
Perché è diventata un orrore
Babilonia fra le nazioni?
24 Ti ho teso un laccio e ti ci sei impigliata,
Babilonia, senza avvedertene.
Sei stata sorpresa e afferrata,
perché hai fatto guerra al Signore.
25 Il Signore ha aperto il suo arsenale
e ne ha tratto le armi del suo sdegno,
perché il Signore Dio degli eserciti
ha un'opera da compiere nel paese dei Caldei.
26 Venite ad essa dall'estremo limite,
aprite i suoi granai;
fatene dei mucchi come covoni, sterminatela,
non ne rimanga neppure un resto.
27 Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello.
Guai a loro, perché è giunto il loro giorno,
il tempo del loro castigo!
28 Voce di profughi e di scampati dal paese di Babilonia
per annunziare in Sion
la vendetta del Signore nostro Dio,
la vendetta per il suo tempio.

Il peccato di insolenza

29 Convocate contro Babilonia gli arcieri,
quanti tendono l'arco.
Accampatevi intorno ad essa
in modo che nessuno scampi.
Ripagatela secondo le sue opere,
fate a lei quanto ha fatto agli altri,
perché è stata arrogante con il Signore,
con il Santo di Israele.
30 Perciò cadranno i suoi giovani nelle sue piazze
e tutti i suoi guerrieri periranno in quel giorno».
Parola del Signore.
31 «Eccomi a te, o arrogante,
- oracolo del Signore degli eserciti -
poiché è giunto il tuo giorno,
il tempo del tuo castigo.
32 Vacillerà l'arrogante e cadrà,
nessuno la rialzerà.
Io darò alle fiamme le sue città,
esse divoreranno tutti i suoi dintorni.

Il Signore redentore di Israele

33 Dice il Signore degli eserciti: Oppressi sono i figli di Israele e i figli di Giuda tutti insieme; tutti i loro deportatori li trattengono e rifiutano di lasciarli andare. 34 Ma il loro vendicatore è forte, Signore degli eserciti è il suo nome. Egli sosterrà efficacemente la loro causa, per rendere tranquilla la terra e sconvolgere gli abitanti di Babilonia.

35 Spada, sui Caldei
e sugli abitanti di Babilonia,
sui suoi capi
e sui suoi sapienti!
36 Spada, sui suoi indovini
ed essi impazziscano!
Spada, sui suoi prodi,
ed essi s'impauriscano!
37 Spada, sui suoi cavalli e sui suoi carri,
su tutta la gentaglia che è in essa,
diventino come donne!
Spada, sui suoi tesori
ed essi siano saccheggiati!
38 Spada, sulle sue acque
ed esse si prosciughino!
Poiché essa è una terra di idoli;
vanno pazzi per questi spauracchi.

39 Perciò l'abiteranno animali del deserto e sciacalli, vi si stabiliranno gli struzzi; non sarà mai più abitata, né popolata di generazione in generazione. 40 Come quando Dio sconvolse Sòdoma, Gomorra e le città vicine - oracolo del Signore - così non vi abiterà alcuna persona né vi dimorerà essere umano.

Il popolo del nord e il leone del Giordano

41 Ecco, un popolo viene dal settentrione, un popolo grande, e molti re sorgono dalle estremità della terra. 42 Impugnano arco e dardo, sono crudeli, non hanno pietà; il loro tumulto è come il mugghio del mare. Montano cavalli, sono pronti come un sol uomo a combattere contro di te, figlia di Babilonia. 43 Il re di Babilonia ha sentito parlare di loro e le sue braccia sono senza forza; lo ha colto l'angoscia, un dolore come di donna nel parto. 44 Ecco, come un leone sale dalla boscaglia del Giordano verso i prati sempre verdi, così in un batter d'occhio io li farò fuggire al di là e vi metterò sopra colui che mi piacerà. Poiché chi è come me? Chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque il pastore che può resistere davanti a me? 45 Per questo ascoltate il progetto che il Signore ha fatto contro Babilonia e le decisioni che ha prese contro il paese dei Caldei. Certo, trascineranno via anche i più piccoli del gregge e per loro sarà desolato il loro prato. 46 Al fragore della presa di Babilonia trema la terra, ne risuonerà il clamore fra le nazioni».

Il Signore contro Babilonia

51 Così dice il Signore:
«Ecco susciterò contro Babilonia
e contro gli abitanti della Caldea
un vento distruttore;
io invierò in Babilonia spulatori che la spuleranno
e devasteranno la sua regione,
poiché le piomberanno addosso da tutte le parti
nel giorno della tribolazione».
Non deponga l'arciere l'arco
e non si spogli della corazza.
Non risparmiate i suoi giovani,
sterminate tutto il suo esercito.
Cadano trafitti nel paese dei Caldei
e feriti nelle sue piazze,
perché la loro terra è piena di delitti
davanti al Santo di Israele.
Ma Israele e Giuda non sono vedove
del loro Dio, il Signore degli eserciti.
Fuggite da Babilonia,
ognuno ponga in salvo la sua vita;
non vogliate perire per la sua iniquità,
poiché questo è il tempo della vendetta del Signore;
egli la ripaga per quanto ha meritato.
Babilonia era una coppa d'oro in mano del Signore,
con la quale egli inebriava tutta la terra;
del suo vino hanno bevuto i popoli,
perciò sono divenuti pazzi.
All'improvviso Babilonia è caduta, è stata infranta;
alzate lamenti su di essa;
prendete balsamo per il suo dolore,
forse potrà essere guarita.
«Abbiamo curato Babilonia, ma non è guarita.
Lasciatela e andiamo ciascuno al proprio paese;
poiché la sua punizione giunge fino al cielo
e si alza fino alle nubi.

10 Il Signore ha fatto trionfare la nostra giusta causa, venite, raccontiamo in Sion l'opera del Signore nostro Dio».

11 Aguzzate le frecce,
riempite le faretre!
Il Signore suscita lo spirito del re di Media,
perché il suo piano riguardo a Babilonia
è di distruggerla;
perché questa è la vendetta del Signore,
la vendetta per il suo tempio.
12 Alzate un vessillo contro il muro di Babilonia,
rafforzate le guardie,
collocate sentinelle,
preparate gli agguati,
poiché il Signore si era proposto un piano
e ormai compie quanto aveva detto
contro gli abitanti di Babilonia.
13 Tu che abiti lungo acque abbondanti,
ricca di tesori,
è giunta la tua fine,
il momento del taglio.
14 Il Signore degli eserciti lo ha giurato per se stesso:
«Ti ho gremito di uomini come cavallette,
che intoneranno su di te il canto di vittoria».
15 Egli ha formato la terra con la sua potenza,
ha fissato il mondo con la sua sapienza,
con la sua intelligenza ha disteso i cieli.
16 Al rombo della sua voce rumoreggiano le acque nel
cielo.
Egli fa salire le nubi dall'estremità della terra,
produce lampi per la pioggia
e manda fuori il vento dalle sue riserve.
17 Resta inebetito ogni uomo, senza comprendere;
resta confuso ogni orefice per i suoi idoli,
poiché è menzogna ciò che ha fuso
e non ha soffio vitale.
18 Esse sono vanità, opere ridicole;
al tempo del loro castigo periranno.
19 Non è tale l'eredità di Giacobbe,
perché egli ha formato ogni cosa.
Israele è la tribù della sua eredità,
Signore degli eserciti è il suo nome.

Il martello del Signore e il monte colossale

20 «Un martello sei stata per me,
uno strumento di guerra;
con te martellavo i popoli,
con te annientavo i regni,
21 con te martellavo cavallo e cavaliere,
con te martellavo carro e cocchiere,
22 con te martellavo uomo e donna,
con te martellavo vecchio e ragazzo,
con te martellavo giovane e fanciulla,
23 con te martellavo pastore e gregge,
con te martellavo l'aratore e il suo paio di buoi,
con te martellavo governatori e prefetti.

24 Ma ora ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea di tutto il male che hanno fatto a Sion, sotto i vostri occhi. Oracolo del Signore.

25 Eccomi a te, monte della distruzione,
che distruggi tutta la terra.
Io stenderò la mano contro di te,
ti rotolerò giù dalle rocce
e farò di te una montagna bruciata;
26 da te non si prenderà più né pietra d'angolo,
né pietra da fondamenta,
perché diventerai un luogo desolato per sempre».
Oracolo del Signore.

Verso la fine

27 Alzate un vessillo nel paese,
suonate la tromba fra le nazioni;
preparate le nazioni alla guerra contro di essa,
convocatele contro i regni
di Araràt, di Minnì e di Aschenàz.
Nominate contro di essa un comandante,
fate avanzare i cavalli come cavallette spinose.

28 Preparate alla guerra contro di essa le nazioni, il re della Media, i suoi governatori, tutti i suoi prefetti e tutta la terra in suo dominio.

29 Trema la terra e freme,
perché si avverano contro Babilonia
i progetti del Signore
di ridurre il paese di Babilonia
in luogo desolato, senza abitanti.
30 Hanno cessato di combattere i prodi di Babilonia,
si sono ritirati nelle fortezze;
il loro valore è venuto meno,
sono diventati come donne.
Sono stati incendiati i suoi edifici,
sono spezzate le sue sbarre.
31 Corriere corre incontro a corriere,
messaggero incontro a messaggero
per annunziare al re di Babilonia
che la sua città è presa da ogni lato;
32 i guadi sono occupati, le fortezze bruciano,
i guerrieri sono sconvolti dal terrore.
33 Poiché dice il Signore degli eserciti, Dio di Israele:
«La figlia di Babilonia è come un'aia
al tempo in cui viene spianata;
ancora un poco e verrà per essa
il tempo della mietitura».

La vendetta del Signore

34 «Mi ha divorata, mi ha consumata
Nabucodònosor, re di Babilonia,
mi ha ridotta come un vaso vuoto,
mi ha inghiottita come fa il coccodrillo,
ha riempito il suo ventre,
dai miei luoghi deliziosi, mi ha scacciata.
35 Il mio strazio e la mia sventura ricadano su
Babilonia!»
dice la popolazione di Sion,
«il mio sangue sugli abitanti della Caldea!»
dice Gerusalemme.
36 Perciò così parla il Signore:
«Ecco io difendo la tua causa,
compio la tua vendetta;
prosciugherò il suo mare,
disseccherò le sue sorgenti.
37 Babilonia diventerà un cumulo di rovine,
un rifugio di sciacalli,
un oggetto di stupore e di scherno,
senza abitanti.
38 Essi ruggiscono insieme come leoncelli,
rugghiano come cuccioli di una leonessa.
39 Con veleno preparerò loro una bevanda,
li inebrierò perché si stordiscano
e si addormentino in un sonno perenne,nne,
per non svegliarsi mai più.
Parola del Signore.
40 Li farò scendere al macello come agnelli,
come montoni insieme con i capri».

Elegia su Babilonia

41 Sesac è stata presa e occupata,
l'orgoglio di tutta la terra.
Babilonia è diventata un oggetto di orrore
fra le nazioni!
42 Il mare dilaga su Babilonia
essa è stata sommersa dalla massa delle onde.
43 Sono diventate una desolazione le sue città,
un terreno riarso, una steppa.
Nessuno abita più in esse
non vi passa più nessun figlio d'uomo.

La visita del Signore agli idoli

44 «Io punirò Bel in Babilonia,
gli estrarrò dalla gola quanto ha inghiottito.
Non andranno più a lui le nazioni».
Perfino le mura di Babilonia sono crollate,
45 esci da essa, popolo mio,
ognuno salvi la vita dall'ira ardente del Signore.

46 Non si avvilisca il vostro cuore e non temete per la notizia diffusa nel paese; un anno giunge una notizia e l'anno dopo un'altra. La violenza è nel paese, un tiranno contro un tiranno. 47 Per questo ecco, verranno giorni nei quali punirò gli idoli di Babilonia. Allora tutto il suo paese sentirà vergogna e tutti i suoi cadaveri le giaceranno in mezzo. 48 Esulteranno su Babilonia cielo e terra e quanto contengono, perché da settentrione verranno i suoi devastatori. Parola del Signore. 49 Anche Babilonia deve cadere per gli uccisi di Israele, come per Babilonia caddero gli uccisi di tutta la terra. 50 Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; da questa regione lontana ricordatevi del Signore e vi torni in mente Gerusalemme.

51 «Sentiamo vergogna nell'udire l'insulto; la confusione ha coperto i nostri volti, perché stranieri sono entrati nel santuario del tempio del Signore».

52 «Perciò ecco, verranno giorni - dice il Signore - nei quali punirò i suoi idoli e in tutta la sua regione gemeranno i feriti. 53 Anche se Babilonia si innalzasse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua cittadella potente, da parte mia verranno i suoi devastatori». Oracolo del Signore.

54 Udite! Un grido da Babilonia, una rovina immensa dal paese dei Caldei. 55 E' il Signore che devasta Babilonia e fa tacere il suo grande rumore. Mugghiano le sue onde come acque possenti, risuona il frastuono della sua voce, 56 perché piomba su Babilonia il devastatore, sono catturati i suoi prodi, si sono infranti i loro archi. Dio è il Signore delle giuste ricompense, egli ricompensa con precisione. 57 «Io ubriacherò i suoi capi e i suoi saggi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi guerrieri; essi dormiranno un sonno eterno e non potranno più svegliarsi» dice il re, il cui nome è Signore degli eserciti.

L'abbattimento di Babilonia

58 Così dice il Signore degli eserciti:
«Il largo muro di Babilonia sarà raso al suolo,
le sue alte porte saranno date alle fiamme.
Si affannano dunque invano i popoli,
le nazioni si affaticano per nulla».

L'oracolo gettato nell'Eufrate

59 Ordine che il profeta Geremia diede a Seraià figlio di Neria, figlio di Maasia, quando egli andò con Sedecìa re di Giuda in Babilonia nell'anno quarto del suo regno. Seraià era capo degli alloggiamenti.
60 Geremia scrisse su un rotolo tutte le sventure che dovevano piombare su Babilonia. Tutte queste cose sono state scritte contro Babilonia. 61 Geremia quindi disse a Seraià: «Quando giungerai a Babilonia, abbi cura di leggere in pubblico tutte queste parole 62 e dirai: Signore, tu hai dichiarato di distruggere questo luogo così che non ci sia più chi lo abiti, né uomo né animale, ma sia piuttosto una desolazione per sempre. 63 Ora, quando avrai finito di leggere questo rotolo, vi legherai una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate 64 dicendo: Così affonderà Babilonia e non risorgerà più dalla sventura che io le farò piombare addosso».

Fin qui le parole di Geremia.

VI. APPENDICI

La catastrofe di Gerusalemme e il favore reso a Ioiachin

52 Sedecìa aveva ventun'anni quando divenne re e regnò undici anni a Gerusalemme; sua madre si chiamava Camitàl figlia di Geremia ed era di Libna. Egli fece ciò che dispiace al Signore, proprio come aveva fatto Ioiakìm.

Ma, a causa dell'ira del Signore, in Gerusalemme e in Giuda le cose arrivarono a tal punto che il Signore li scacciò dalla sua presenza. Sedecìa si era ribellato al re di Babilonia.

Allora nel decimo mese dell'anno nono del suo regno, il dieci del mese, venne Nabucodònosor re di Babilonia con tutto l'esercito contro Gerusalemme. Costoro si accamparono intorno ad essa e costruirono attorno opere d'assedio. La città rimase assediata fino all'undecimo anno del re Sedecìa.

Nel quarto mese, il nove del mese, mentre la fame dominava nella città e non c'era più pane per la popolazione, fu aperta una breccia nella città. Allora tutti i soldati fuggirono, uscendo dalla città di notte per la via della porta fra le due mura, che era presso il giardino del re e, mentre i Caldei erano intorno alla città, presero la via dell'Araba.

Le truppe dei Caldei però inseguirono il re e raggiunsero Sedecìa nelle steppe di Gerico; allora tutto il suo esercito lo abbandonò e si disperse. Il re fu catturato e condotto a Ribla nel paese di Amat presso il re di Babilonia che pronunziò la sentenza contro di lui. 10 Il re di Babilonia fece sgozzare i figli di Sedecìa sotto i suoi occhi e fece sgozzare anche tutti i capi di Giuda in Ribla; 11 cavò gli occhi a Sedecìa e lo fece legare con catene e condurre a Babilonia, dove lo tenne in carcere fino alla sua morte.

12 Nel quinto mese, il dieci del mese, essendo l'anno decimonono del regno di Nabucodònosor re di Babilonia, Nabuzaradàn, capo delle guardie, che prestava servizio alla presenza del re di Babilonia, entrò a Gerusalemme. 13 Egli incendiò il tempio del Signore e la reggia e tutte le case di Gerusalemme, diede alle fiamme anche tutte le case dei nobili. 14 Tutto l'esercito dei Caldei, che era con il capo delle guardie, demolì tutte le mura intorno a Gerusalemme.

15 Il resto del popolo che era stato lasciato in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e quanti eran rimasti degli artigiani, Nabuzaradàn, capo delle guardie, li deportò: 16 dei più poveri del paese Nabuzaradàn, capo delle guardie ne lasciò una parte come vignaioli e come campagnoli. 17 I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nel tempio, le basi a ruote e il mare di bronzo che era nel tempio e ne portarono tutto il bronzo in Babilonia. 18 Essi presero ancora le caldaie, le palette, i coltelli, i bacini per l'aspersione, le coppe e tutti gli arredi di bronzo che servivano al culto. 19 Il capo delle guardie prese ancora i bicchieri, i bracieri, i bacini, le caldaie, i candelabri, le coppe e i calici, quanto era d'oro e d'argento. 20 Quanto alle due colonne, all'unico mare, ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e alle basi a ruote, cose che aveva fatto il re Salomone per il tempio del Signore, non si poteva calcolare quale fosse il peso del bronzo di tutti questi arredi. 21 Delle colonne poi una sola era alta diciotto cubiti e ci voleva un filo di dodici cùbiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita, essendo vuota nell'interno. 22 Su di essa c'era un capitello di bronzo e l'altezza di un capitello era di cinque cùbiti; tutto intorno al capitello c'erano un reticolato per lato e melagrane, il tutto di bronzo; così era anche l'altra colonna. 23 Le melagrane erano novantasei; tutte le melagrane intorno al reticolato ammontavano a cento.

24 Il capo delle guardie fece prigioniero Seraià, sacerdote capo, e il secondo sacerdote Sofonia insieme con tre custodi della soglia. 25 Dalla città egli fece prigionieri un funzionario, che era a capo dei soldati, e sette uomini fra i più familiari del re, i quali furono trovati in città, e l'aiutante del capo dell'esercito che arruolava la gente del paese, e sessanta uomini della gente del paese, che furono trovati nella città. 26 Nabuzaradàn, capo delle guardie, li prese e li condusse presso il re di Babilonia, a Ribla. 27 Il re di Babilonia li fece percuotere e uccidere a Ribla, nel paese di Amat. Così fu deportato Giuda dal suo paese.

28 Questa è la gente che Nabucodònosor deportò: nell'anno settimo tremilaventitrè Giudei; 29 nell'anno decimo ottavo di Nabucodònosor furono deportati da Gerusalemme ottocentotrentadue persone; 30 nell'anno ventitreesimo di Nabucodònosor, Nabuzaradàn capo delle guardie deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.

31 Ora, nell'anno trentasettesimo della deportazione di Ioiachìn re di Giuda, nel decimosecondo mese, il venticinque del mese, Evil-Merodàch re di Babilonia, nell'anno della sua ascesa al regno, fece grazia a Ioiachìn re di Giuda e lo fece uscire dalla prigione. 32 Gli parlò con benevolenza e pose il seggio di lui al di sopra dei seggi dei re che si trovavano con lui a Babilonia. 33 Gli cambiò le vesti da prigioniero e Ioiachìn mangiò sempre il cibo alla presenza di lui per tutti i giorni della sua vita. 34 Il suo sostentamento, come sostentamento abituale, gli era fornito dal re di Babilonia ogni giorno, fino al giorno della sua morte, per tutto il tempo della sua vita.

'Geremia 49-52' not found for the version: La Bibbia della Gioia.

49 Contro i figli di Ammon. Cosí dice l'Eterno: «Israele non ha forse figli non ha egli alcun erede? Perché dunque Malkam prende possesso di Gade il suo popolo si è stabilito nelle sue città?

Perciò ecco, i giorni vengono, dice l'Eterno, nei quali io farò udire il grido di guerra contro Rabbah dei figli di Ammon; essa diventerà un cumulo di rovine e le sue borgate saranno consumate dal fuoco. Allora Israele, prenderà possesso della sua eredità», dice l'Eterno.

«Gemi o Heshbon, perché Ai è devastata; gridate, o borgate di Rabbah, cingetevi di sacco, innalzate lamenti, correte qua e là entro i recinti del gregge perché Malkam va in cattività insieme ai suoi sacerdoti e ai suoi principi.

Perché ti vanti nelle valli? La tua valle si è svuotata, o figlia ribelle che confidavi nei tuoi tesori e dicevi: Ahi verrà contro di me?

Ecco, io ti farò venire addosso il terrore, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti, da tutti quelli che ti circondano, e voi sarete scacciati, ognuno diritto davanti a se, e non vi sarà chi raduni i fuggiaschi.

Ma dopo questo io farò ritornare dalla cattività i figli di Ammon», dice l'Eterno.

Contro Edom Cosi dice l'Eterno degli eserciti: «Non c'è piú sapienza in Teman? E' forse venuto meno il consiglio agli intelligenti? E' svanita la loro sapienza?

Fuggite, tornate indietro, andate ad abitare nelle profondità della terra o abitanti di Dedan, perchè farò venire la calamità di Esaù su di lui nel tempo della sua punizione.

Se dei vendemmiatori venissero da te non lascerebbero qualche grappoletto da racimolare? Se dei ladri venissero da te di notte distruggerebbero solo quanto loro basta.

10 Ma io metterò a nudo Esaù e scoprirò i suoi nascondigli, ed egli non potrà piú nascondersi. La sua discendenza, i suoi fratelli e i suoi vicini saranno distrutti, ed egli non sarà piú.

11 Lascia i tuoi orfani, io li conserverò in vita, e le tue vedove confidino in me».

12 Poiché cosí dice l'Eterno: «Ecco, quelli che non erano destinati a bere il calice, lo berranno certamente; e tu andresti del tutto impunito? Non andrai impunito, ma lo berrai certamente.

13 Poiché io ho giurato per me stesso», dice l'Eterno, «Botsrah diventerà un oggetto di stupore e di scherno, una desolazione e una maledizione, e tutte le sue città saranno una desolazione per sempre.

14 Ho udito un messaggio dall'Eterno, e un messaggero è stato inviato alle nazioni: adunatevi e andate contro di lui; alzatevi per la battaglia"

15 Poiché ecco, io ti renderò piccolo tra le nazioni e disprezzato fra gli uomini.

16 il terrore che ispiravi e l'orgoglio del tuo cuore ti hanno sedotto o tu che abiti nelle fessure delle rocce, che occupi la sommità delle colline, anche se facessi il tuo nido in alto come l'aquila, ti farò precipitare di lassù», dice l'Eterno.

17 «Edom diventerà un oggetto di stupore, chiunque gli passerà vicino rimarrà stupito e fischierà per tutte le sue ferite.

18 Come nella distruzione di Sodoma e di Gomorra, e delle loro città vicine», dice l'Eterno, «nessuno piú vi abiterà né alcun figlio d'uomo vi dimorerà.

19 Ecco, egli salirà come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora; io lo farò improvvisamente fuggire di là e stabilirò su di esso colui che ho scelto. Chi infatti è come me? Chi mi citerà in giudizio? Chi è dunque il pastore che può tenermi fronte?

20 Perciò ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito contro Edom e le decisioni che ha preso contro gli abitanti di Teman. Certo saranno trascinati via anche i piú piccoli del gregge, certo la loro dimora sarà devastata.

21 Al rumore della loro caduta la terra tremerà; il suono del loro grido sarà udito fino al Mar Rosso.

22 Ecco, il nemico sale, spicca il volo come l'aquila e spiega le sue ali verso Botsrah e il cuore dei prodi di Edom in quel giorno sarà come il cuore di una donna nelle doglie di parto».

23 Contro Damasco. Hamath e Arpad sono coperte di vergogna, perché hanno udito una cattiva notizia, vengono meno; c'è grande tormento sul mare che non può essere calmato.

24 Damasco è divenuta fiacca, si volge per fuggire, un tremito l'ha colta; angoscia e dolori l'assalgono come una donna che sta per partorire.

25 «Come mai non è stata abbandonata la città della lode, la città della mia gioia?

26 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze e tutti gli uomini di guerra periranno in quel giorno», dice l'Eterno degli eserciti.

27 «Io appiccherò il fuoco alle mura di Damasco, ed esso divorerà i palazzi di Ben-Hadad».

28 Contro Kedar e i regni di Hatsor, che Nebukadnetsar, re di Babilonia, sconfisse. Cosí dice l'Eterno: «Levatevi, salite contro Kedar e distruggete i figli dell'est.

29 Le loro tende e le loro greggi saranno prese; i loro padiglioni, tutti i loro attrezzi e i loro cammelli saranno portati via; si griderà loro: "spavento da tutte le parti

30 Fuggite, andate lontano ad abitare nelle profondità della terra, o abitanti di Hatsor», dice l'Eterno, «poiché Nebukadnetsar, re di Babilonia, ha formato un disegno contro di voi, ha concepito un piano contro di voi.

31 Levatevi, salite contro una nazione tranquilla che abita al sicuro», dice l'Eterno, «che non ha né porte né sbarre e dimora solitaria.

32 I loro cammelli saranno portati via come bottino e il gran numero del loro bestiame come preda. Io disperderò a tutti i venti quelli che si tagliano gli angoli della barba e farò venire la loro calamità da tutte le parti», dice l'Eterno.

33 «Hatsor diventerà una dimora di sciacalli, una desolazione per sempre; nessuno piú vi abiterà né alcun figlio d'uomo vi dimorerà».

34 La parola dell'Eterno che fu rivolta al profeta Geremia contro Elam, all'inizio del regno di Sedekia, re di Giuda, dicendo:

35 «Cosí dice l'Eterno degli eserciti: Ecco, io spezzerò l'arco di Elam, il nerbo della sua forza.

36 Io farò venire contro Elam i quattro venti dalle quattro estremità del cielo; li disperderò a tutti quei venti e non ci sarà nazione dove non giungano i fuggiaschi di Elam.

37 Renderò gli Elamiti spaventati davanti ai loro nemici e davanti a quelli che cercano la loro vita; farò venire su di loro la calamità, la mia ira ardente», dice l'Eterno. «Manderò dietro di loro la spada finché non li avrò consumati.

38 Porrò quindi il mio trono in Elam e ne farò perire i re e i principi», dice l'Eterno.

39 «Ma negli ultimi giorni avverrà che farò ritornare Elam dalla cattività», dice l'Eterno.

50 La parola che l'Eterno pronunciò contro Babilonia e contro il paese dei Caldei per mezzo del profeta Geremia:

«Annunziatelo fra le nazioni, proclamatelo e innalzate una bandiera; proclamatelo e non nascondetelo. Dite: "Babilonia è presa. Bel, è coperto di vergogna, Merodak è infranto, le sue immagini sono coperte di vergogna, i suoi idoli sono infranti".

Poiché dal nord sale contro di lei una nazione che ridurrà il paese a un deserto e nessuno piú abiterà in essa; uomini e bestie fuggiranno, se ne andranno.

In quei giorni e in quel tempo», dice l'Eterno, «i figli d'Israele e i figli di Giuda verranno insieme; cammineranno piangendo e cercheranno l'Eterno il loro DIO.

Domanderanno della via di Sion verso cui volgeranno le loro facce, dicendo: "Venite, uniamoci all'Eterno, con un patto eterno, che non sia piú dimenticato

Il mio popolo è stato un gregge di pecore smarrite; i loro pastori le avevano sviate, le avevano fatte smarrire sui monti. Sono andate di monte in colle e hanno dimenticato il luogo del loro riposo.

Tutti quelli che le trovavano, le divoravano, e i loro nemici dicevano: "Non siamo colpevoli, perché hanno peccato contro l'Eterno, dimora della giustizia, l'Eterno, speranza dei loro padri".

Fuggite di mezzo a Babilonia, uscite dal paese dei Caldei e siate come capri davanti al gregge.

Poiché ecco, io suscito e faccio salire contro Babilonia una moltitudine di grandi nazioni dal paese del nord, e si schiereranno contro di essa; di là essa sarà presa. Le loro frecce sono come quelle di un abile arciere; nessuna ritorna a vuoto.

10 La Caldea sarà abbandonata al saccheggio; tutti i suoi saccheggiatori saranno saziati», dice l'Eterno.

11 «Gioite e rallegratevi, o saccheggiatori della mia eredità, perché vi siete ingrassati come una giovenca che trebbia il grano e nitrite come forti destrieri.

12 Vostra madre sarà grandemente svergognata, colei che vi ha partoriti arrossirà. Ecco, essa sarà l'ultima delle nazioni, un deserto, una terra arida, una solitudine,

13 A motivo dell'ira dell'Eterno non sarà piú abitata, sarà una completa desolazione; chiunque passerà vicino a Babilonia rimarrà stupito e fischierà per tutte le sue ferite.

14 Schieratevi tutt'intorno a Babilonia, o voi tutti tiratori d'arco. Tirate contro di essa, non risparmiate alcuna freccia, perché ha peccato contro l'Eterno.

15 Mandate grida di guerra contro di essa tutt'intorno; ella si è arresa le sue fondamenta sono cadute, le sue mura sono crollate, perché questa è la vendetta dell'Eterno. Vendicatevi di lei. Fate a lei come essa ha fatto ad altri,

16 Sterminate da Babilonia chi semina e chi impugna la falce al tempo della messe. Per paura della spada dell'oppressore ciascuno ritornerà al suo popolo, ciascuno fuggirà al proprio paese.

17 Israele è una pecora smarrita, a cui i leoni hanno dato la caccia; per primo l'ha divorata il re di Assiria, poi quest'ultimo, Nebukadnetsar, re di Babilonia, le ha frantumato le ossa».

18 Perciò cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «Ecco, io punirò il re di Babilonia e il suo paese, come ho punito il re di Assiria.

19 Ma ricondurrò Israele al suo pascolo, pascolerà sul Karmel e in Bashan e la sua anima si sazierà sui colli di Efraim e in Galaad.

20 In quei giorni, in quel tempo», dice l'Eterno, «si cercherà l'iniquità d'Israele, ma non ce ne sarà alcuna, e i peccati di Giuda, ma non si troveranno; perché io perdonerò a quelli che lascerò come residuo.

21 Sali contro il paese di Merathaim, e contro gli abitanti di Pekod. Devasta e votali allo sterminio», dice l'Eterno, «e fa' esattamente come io ti ho comandato!

22 Nel paese c'è rumore di guerra e la distruzione è grande.

23 Perché è stato fatto a pezzi e distrutto il martello di tutta la terra? Perché Babilonia è divenuta una desolazione fra le nazioni?

24 Ti ho teso un laccio e tu sei stata presa, o Babilonia, senza avvedertene. Sei stata trovata e catturata, perché hai fatto guerra contro l'Eterno.

25 L'Eterno ha aperto il suo arsenale e ha tratto fuori le armi della sua indignazione, poiché questa è un'opera che il Signore, l'Eterno degli eserciti, deve compiere nel paese dei Caldei.

26 Venite contro di lei dalle estremità piú lontane, aprite i suoi granai, fatene un mucchio di rovine e votatela allo sterminio, che nulla ne resti.

27 Uccidete tutti i suoi tori, scendano al macello. Guai a loro, perché il loro giorno è giunto, il giorno della loro punizione.

28 Si ode la voce di quelli che fuggono e scappano dal paese di Babilonia per annunciare in Sion la vendetta dell'Eterno, il nostro DIO, la vendetta del suo tempio.

29 Convocate contro Babilonia gli arcieri, tutti quelli che tendono l'arco. Accampatevi tutt'intorno contro di lei, nessuno scampi. Ripagatela secondo le sue opere, fate a lei esattamente come lei ha fatto ad altri, perché è stata arrogante contro l'Eterno, contro il Santo d'Israele.

30 Perciò i suoi giovani cadranno nelle sue piazze e tutti i suoi uomini di guerra periranno in quel giorno», dice l'Eterno.

31 «Eccomi contro di te, o arrogante» dice il Signore, l'Eterno degli eserciti «perché il tuo giorno è giunto, il tempo in cui ti punirò.

32 L'arrogante vacillerà e cadrà, e nessuno lo rialzerà. Io appiccherò il fuoco alle sue città, e divorerà tutto ciò che lo circonda».

33 Cosí dice l'Eterno degli eserciti: «I figli d'Israele erano oppressi insieme ai figli di Giuda. Tutti quelli che li hanno portati in cattività li hanno tenuti saldamente e hanno rifiutato di lasciarli andare.

34 Il loro Redentore è forte; il suo nome è l'Eterno degli eserciti. Egli difenderà certamente la loro causa per dar riposo alla terra e per far tremare gli abitanti di Babilonia.

35 Una spada pende sui Caldei», dice l'Eterno, «sugli abitanti di Babilonia, sui suoi principi, sui suoi savi.

36 Una spada pende sui bugiardi vanagloriosi, che risulteranno insensati; una spada pende sui suoi prodi, che saranno atterriti.

37 Una spada pende sui suoi cavalli, sui suoi carri e su tutto il miscuglio di gente che è in mezzo a lei, la quale diventerà come tante donne, una spada pende sui suoi tesori, che saranno saccheggiati.

38 Una siccità pende sulle sue acque, che saranno prosciugate, perché e un paese di immagini scolpite e vanno pazzi per i loro idoli.

39 Perciò vi abiteranno le bestie del deserto con gli sciacalli e vi si stabiliranno gli struzzi. Non sarà mai piú abitata né popolata di generazione in generazione.

40 Come DIO distrusse Sodoma Gomorra e le città loro vicine», dice l'Eterno, «cosí non vi abiterà piú alcuno né vi dimorerà piú figlio d'uomo.

41 Ecco, un popolo viene dal nord una grande nazione e molti re sono suscitati dalle estremità della terra.

42 Essi impugnano arco e lancia, sono crudeli e non hanno alcuna pietà; la loro voce ruggirà come il mare. Montano cavalli, sono pronti a combattere come un sol uomo contro di te, o figlia di Babilonia.

43 Il re di Babilonia ha udito parlare di loro e le sue mani si indeboliscono; l'ha colto l'angoscia, doglie come di donna che sta per partorire.

44 Ecco, sale come un leone dal rigonfiamento del Giordano contro la forte dimora, Ma io li farò improvvisamente fuggire da lei e stabilirò su di essa colui che ho scelto. Chi infatti è come me e chi può citarmi in giudizio? Chi è dunque quel pastore che può tenermi fronte?

45 Perciò ascoltate il disegno che l'Eterno ha concepito contro Babilonia e le decisioni che ha preso contro il paese dei Caldei. Certo saranno trascinati via anche i piú piccoli del gregge, certo la loro dimora sarà devastata.

46 Al rumore della presa di Babilonia la terra tremerà e il loro grido sarà udito fra le nazioni».

51 Cosí dice l'Eterno: «Ecco, io susciterò contro Babilonia e contro gli abitanti di Leb Kamai un vento distruttore.

Manderò contro Babilonia degli stranieri che la vaglieranno e svuoteranno il suo paese, perché nel giorno della calamità piomberanno su di lei da tutte le parti.

Non lasciare che colui che tende l'arco tenda il suo arco o si rizzi nella sua corazza. Non risparmiate i suoi giovani, votate allo sterminio tutto il suo esercito.

Cosí essi cadranno uccisi nel paese dei Caldei e trafitti per le vie di Babilonia.

Poiché Israele, e Giuda non sono stati ripudiati dal loro DIO, dall'Eterno degli eserciti, anche se il loro paese era pieno di colpe contro il Santo d'Israele».

Fuggite di mezzo a Babilonia e salvi ognuno la propria vita, guardate di non essere distrutti nella sua iniquità. Poiche questo è il tempo di vendetta dell'Eterno; egli le darà la giusta ricompensa.

Babilonia era nelle mani dell'Eterno una coppa d'oro che inebriava tutta la terra; le nazioni hanno bevuto del suo vino, perciò le nazioni sono divenute deliranti.

Improvvisamente Babilonia è caduta è stata distrutta. Innalzate lamenti su di essa, prendete del balsamo per il suo dolore; forse può essere guarita.

Noi volevamo guarire Babilonia, ma essa non è guarita. Abbandonatela e andiamo ciascuno al proprio paese, perché il suo giudizio giunge fino al cielo e si eleva fino alle nuvole.

10 L'Eterno ha fatto trionfare la nostra giusta causa. Venite, raccontiamo in Sion l'opera dell'Eterno, il nostro DIO.

11 Affilate le frecce, imbracciate gli scudi, L'Eterno ha risvegliato lo spirito dei re dei Medi, perché il suo disegno contro Babilonia è di distruggerla, poiché questa è la vendetta dell'Eterno, la vendetta del suo tempio.

12 Alzate la bandiera sulle mura di Babilonia. Rafforzate le guardie, disponete le sentinelle, preparate gli agguati. Poiché l'Eterno ha escogitato ed eseguito ciò che ha detto contro gli abitanti di Babilonia.

13 O tu che abiti presso grandi acque, ricca di tesori, la tua fine è giunta, il termine dei tuoi ingiusti guadagni.

14 L'Eterno degli eserciti lo ha giurato per se stesso: «Io ti riempirò di uomini come di locuste che eleveranno contro di te grida di guerra».

15 Egli ha fatto la terra con la sua potenza, ha stabilito il mondo con la sua sapienza e con la sua intelligenza ha disteso i cieli,

16 Quando emette la sua voce, c'è un rumore di acque nel cielo; egli fa salire i vapori dalle estremità della terra, produce i lampi per la pioggia e fa uscire il vento dai suoi depositi.

17 Ogni uomo allora diventa stupido, privo di conoscenza ogni orafo ha vergogna della sua immagine scolpita, perché la sua immagine fusa è una menzogna, e non c'è soffio vitale in loro.

18 Sono vanità, opera d'inganno; nel tempo della loro punizione periranno.

19 L'eredità di Giacobbe non è come loro, perché egli ha formato tutte le cose, e Israele è la tribú della sua eredità. Il suo nome è l'Eterno degli eserciti.

20 «Tu sei per me un martello, uno strumento di guerra, con te schiaccerò le nazioni, con te distruggerò i regni;

21 con te frantumerò cavallo e cavaliere, con te frantumerò carro e cocchiere;

22 con te frantumerò uomo e donna, con te frantumerò vecchio e fanciullo, con te frantumerò giovane e vergine;

23 con te frantumerò il pastore e il suo gregge, con te frantumerò il contadino e il suo paio di buoi, con te frantumerò governatori e magistrati.

24 Ma io ripagherò Babilonia e tutti gli abitanti della Caldea per tutto il male che hanno fatto a Sion sotto i vostri occhi». dice l'Eterno.

25 «Eccomi contro di te, o montagna di distruzione», dice l'Eterno, «tu che distruggi tutta la terra. Io stenderò la mia mano contro di te, ti rotolerò giú dalle rocce e farò di te una montagna bruciata.

26 Da te non si prenderà piú né pietra angolare, né pietra da fondamento, ma tu diventerai una desolazione per sempre» dice l'Eterno.

27 Alzate una bandiera nel paese, suonate la tromba fra le nazioni; preparate le nazioni contro di lei, chiamate a raccolta contro di lei i regni: Ararat, Minni e Ashkenaz. Nominate contro di lei un comandante. Fate avanzare i cavalli come locuste irsute.

28 Preparate contro di lei le nazioni, con i re di Media i suoi governatori, tutti i suoi magistrati e tutti i paesi dei suoi domini.

29 La terra tremerà e sarà in doglie, perché i disegni dell'Eterno contro Babilonia si compiranno, di ridurre il paese di Babilonia una desolazione, senza abitanti.

30 I prodi di Babilonia hanno smesso di combattere; sono rimasti nelle loro fortezze; la loro forza è venuta meno sono divenuti come donne. Hanno incendiato le sue abitazioni, le sbarre delle sue porte sono spezzate.

31 Corriere corre incontro a corriere e messaggero incontro a messaggero, per annunciare al re di Babilonia che la sua città è presa da ogni lato;

32 i guadi sono occupati, le paludi sono in preda alle fiamme e gli uomini di guerra sono terrorizzati.

33 Poiché cosí dice l'Eterno degli eserciti, il DIO d'Israele: «La figlia di Babilonia è come un'aia al tempo in cui la si calpesta; ancora un poco, e verrà per lei il tempo della mietitura».

34 «Nebukadnetsar, re di Babilonia, ci ha divorati, ci ha schiacciati, ci ha ridotti a un vaso vuoto; ci ha inghiottiti come un dragone, ha riempito il suo ventre con i nostri cibi squisiti, ci ha cacciati via.

35 La violenza che è stata fatta a me e alla mia carne ricada su Babilonia» dirà l'abitante di Sion. «Il mio sangue ricada sugli abitanti di Caldea», dirà Gerusalemme.

36 Perciò cosí dice l'Eterno: «Ecco, io difenderò la tua causa e compirò la tua vendetta. Io farò prosciugare il suo mare e farò inaridire la sua sorgente.

37 Babilonia diventerà un cumulo di rovine, un rifugio per sciacalli un oggetto di stupore e di scherno, senza abitanti.

38 Essi ruggiranno assieme come leoni, ringhieranno come cuccioli di leoni.

39 Quando avranno caldo, darò loro da bere, li inebrierò perché si rallegrino e si addormentino di un sonno perenne, senza piú risvegliarsi», dice l'Eterno.

40 «IO li farò scendere al macello come agnelli, come montoni insieme ai capri.

41 Come mai è stata presa Sceshak ed è stata conquistata la gloria di tutta la terra? Come mai Babilonia è diventata una desolazione fra le nazioni?

42 Il mare è salito sopra Babilonia; essa è stata sommersa dal fragore delle sue onde.

43 Le sue città sono diventate una desolazione, una terra arida, un deserto, un paese dove non abita alcuno, attraverso cui non passa alcun figlio d'uomo.

44 IO punirò Bel in Babilonia e farò uscire dalla sua bocca ciò che ha ingoiato e le nazioni non affluiranno piú a lui. Perfino le mura di Babilonia cadranno.

45 Uscite di mezzo ad essa, o popolo mio, e salvi ciascuno la propria vita davanti all'ardente ira dell'Eterno.

46 Non venga meno il vostro cuore e non spaventatevi delle notizie che si udranno nel paese, perché un anno giungerà una notizia e l'anno dopo un'altra notizia. Ci sarà nel paese violenza, dominatore contro dominatore.

47 Perciò ecco, verranno i giorni nei quali io punirò le immagini scolpite di Babilonia; tutto il suo paese sarà coperto di vergogna e tutti i suoi feriti a morte cadranno in mezzo a lei.

48 Allora i cieli, la terra e tutto ciò che è in essi esulteranno su Babilonia, perché i devastatori verranno contro di lei dal nord», dice l'Eterno.

49 Come Babilonia ha fatto cadere i feriti a morte d'Israele, cosí in Babilonia cadranno i feriti a morte di tutto il paese.

50 Voi scampati dalla spada partite, non fermatevi; ricordatevi da lontano dell'Eterno, e Gerusalemme vi torni in cuore.

51 Ci vergognamo nell'udire il vituperio, la vergogna ha coperto la nostra faccia, perché stranieri sono entrati nel santuario della casa dell'Eterno.

52 «Perciò ecco, verranno i giorni», dice l'Eterno, «nei quali punirò le sue immagini scolpite e in tutto il suo paese gemeranno i feriti a morte.

53 Anche se Babilonia salisse fino al cielo, anche se rendesse inaccessibile la sua elevata forza da parte mia verranno contro di essa dei devastatori», dice l'Eterno.

54 Il rumore di un grido giunge da Babilonia di una grande distruzione dal paese dei Caldei.

55 Poiché l'Eterno devasta Babilonia e fa cessare il suo grande rumore; le loro onde tumultuano, il rumore della loro voce si eleva.

56 Il devastatore infatti è venuto contro di essa, contro Babilonia; i suoi prodi sono catturati, i loro archi spezzati, perché l'Eterno è il Dio delle retribuzioni; egli ripagherà certamente.

57 IO inebrierò i suoi principi, i suoi savi, i suoi governatori, i suoi magistrati e i suoi prodi, ed essi dormiranno un sonno eterno e non si desteranno piú», dice il Re, il cui nome è l'Eterno degli eserciti.

58 Cosí dice l'Eterno degli eserciti: «Le larghe mura di Babilonia saranno interamente distrutte, le sue alte porte saranno arse col fuoco; cosí i popoli avranno lavorato per nulla e le nazioni si saranno stancate solamente per il fuoco».

59 Ordine che il profeta Geremia diede a Seraiah figlio di Neriah, figlio di Mahseiah, quando andò a Babilonia con Sedekia, re di Giuda, nell'anno quarto del suo regno. Seraiah era capo dei ciambellani.

60 Cosí Geremia scrisse in un libro tutto il male che doveva accadere a Babilonia, tutte queste parole che sono scritte contro Babilonia.

61 E Geremia disse a Seraiah: «Quando arriverai a Babilonia, abbi cura di leggere tutte queste parole,

62 e dirai: "O Eterno, tu hai detto di questo luogo che lo avresti distrutto, e che non vi sarebbe rimasto piú nessuno, né uomo né bestia, ma che sarebbe diventato una desolazione perpetua"

63 Quando poi avrai finito di leggere questo libro, legherai su di esso una pietra e lo getterai in mezzo all'Eufrate,

64 e dirai: Cosí affonderà Babilonia e non si rialzerà piú dalla calamità che farò venire su di lei; ed essi saranno esausti. Fin qui le parole di Geremia.

52 Sedekia aveva ventun anni quando iniziò a regnare, e regnò a Gerusalemme undici anni. Sua madre si chiamava Hamutal, figlia di Geremia di Libnah.

Egli fece ciò che è male agli occhi dell'Eterno, in tutto come aveva fatto Jehoiakim.

Questo accadde in Gerusalemme e in Giuda, a motivo dell'ira dell'Eterno, che alla fine li scacciò dalla sua presenza. Sedekia poi si ribellò al re di Babilonia.

Nel nono anno del suo regno, nel decimo mese, il dieci del mese, Nebukadnetsar, re di Babilonia, venne con tutto il suo esercito contro Gerusalemme, si accampò contro di essa e le costruí intorno opere d'assedio.

Cosí la città rimase assediata fino all'undicesimo anno del re Sedekia.

Nel quarto mese, il nove del mese, la fame era cosí grave in città che non c'era piú pane per il popolo del paese.

Allora fu aperta una breccia nelle mura e tutti gli uomini di guerra fuggirono, uscendo di notte dalla città per la via della porta fra le due mura, che si trovava presso il giardino del re, nonostante i Caldei fossero tutt'intorno alla città. Cosí essi presero la via dell'Arabah.

Ma l'esercito dei Caldei inseguí il re, raggiunse Sedekia nella pianura di Gerico, mentre tutto il suo esercito si disperdeva lontano da lui.

Cosí essi catturarono il re e lo condussero a Riblah nel paese di Hamath dal re di Babilonia, che pronunciò la sentenza contro di lui.

10 Il re di Babilonia uccise quindi i figli di Sedekia sotto i suoi occhi e uccise pure tutti i principi di Giuda in Riblah;

11 poi cavò gli occhi a Sedekia. Il re di Babilonia lo incatenò quindi con catene di bronzo, lo condusse a Babilonia e lo mise in prigione fino al giorno della sua morte.

12 Il quinto mese, il dieci del mese (che era il diciannovesimo anno di Nebukadnetsar, re di Babilonia) Nebuzaradan, capitano della guardia del corpo, al servizio del re di Babilonia, giunse a Gerusalemme.

13 Egli bruciò la casa dell'Eterno e la casa del re e diede alle fiamme tutte le case di Gerusalemme e tutte le case dei nobili.

14 Tutto l'esercito dei Caldei che era col capitano della guardia demolí tutte le mura intorno a Gerusalemme.

15 Poi Nebuzaradan, capitano della guardia, deportò una parte dei piú poveri del popolo, il resto del popolo che era rimasto in città, i disertori che erano passati al re di Babilonia e il resto della popolazione.

16 Ma Nebuzaradan, capitano della guardia, lasciò alcuni dei piú poveri del paese a coltivare le vigne e i campi.

17 I Caldei fecero a pezzi le colonne di bronzo che erano nella casa dell'Eterno, i carrelli e il mare di bronzo che erano nella casa dell'Eterno e ne portarono il bronzo a Babilonia.

18 Essi presero anche le padelle, le palette, i coltelli, le bacinelle, le coppe e tutti gli utensili di bronzo, usati nel servizio del tempio.

19 Il capitano della guardia prese pure le coppe, i bracieri, le bacinelle, i candelabri, le tazze e i calici, l'oro di ciò che era d'oro puro e l'argento puro.

20 Quanto alle due colonne, al mare e ai dodici buoi di bronzo che erano sotto di esso e ai carrelli che Salomone aveva fatto per la casa dell'Eterno, il bronzo di tutti questi oggetti aveva un peso che non si poteva calcolare.

21 Riguardo alle colonne, l'altezza di una colonna era di diciotto cubiti, e ci voleva un filo di dodici cubiti per misurarne la circonferenza; il suo spessore era di quattro dita; all'interno era vuota.

22 Su di essa vi era un capitello di bronzo, l'altezza di un capitello era di cinque cubiti; tutt'intorno al capitello c'era un reticolo e delle melagrane, tutto di bronzo. L'altra colonna, con melagrane, era identica a questa.

23 Tutt'intorno c'erano novantasei melagrane e tutte le melagrane intorno al reticolo ammontavano a cento.

24 Il capitano della guardia prese Seraiah, il sommo sacerdote, Sofonia, il secondo sacerdote, e i tre custodi della porta

25 Dalla città egli prese anche un eunuco che comandava la gente di guerra, sette uomini fra i consiglieri personali del re che furono trovati in città, il segretario del capo dell'esercito che arruolava il popolo del paese e sessanta uomini del popolo del paese che furono trovati in citta.

26 Cosí Nebuzaradan, capitano della guardia, li prese e li condusse dal re di Babilonia a Riblah

27 e il re di Babilonia li fece uccidere a Riblah nel paese di Hamath.

28 Cosí Giuda fu condotto in cattività lontano dal suo paese. Questo è il popolo che Nebukadnetsar deportò nell'anno settimo: tremilaventitrè Giudei.

29 Nell'anno diciottesimo di Nebukadnetsar furono deportate da Gerusalemme ottocentotrentadue persone.

30 Nell'anno ventitreesimo di Nebukadnetsar. Nebuzaradam capitano della guardia, deportò settecentoquarantacinque Giudei: in tutto quattromilaseicento persone.

31 Nell'anno trentasettesimo della cattività di Jehoiakim, re di Giuda, nel dodicesimo mese, il cinque del mese, Evil-Merodak, re di Babilonia, il primo anno del suo regno graziò Jehoiakim, re di Giuda e lo fece uscire di prigione.

32 Gli parlò con benevolenza e pose il suo seggio al di sopra del seggio, dei re che erano con lui in Babilonia.

33 Cosí Jehoiakim cambiò i vestiti della sua prigionia e mangiò sempre il pane alla presenza del re tutti i giorni della sua vita.

34 Per il suo sostentamento gli era fornita regolarmente una razione di cibo da parte del re di Babilonia una porzione ogni giorno, fino al giorno della sua morte, tutti i giorni della sua vita.