Giobbe 17
Conferenza Episcopale Italiana
17 Il mio spirito vien meno,
i miei giorni si spengono;
non c'è per me che la tomba!
2 Non sono io in balìa di beffardi?
Fra i loro insulti veglia il mio occhio.
3 Sii tu la mia garanzia presso di te!
Qual altro vorrebbe stringermi la destra?
4 Poiché hai privato di senno la loro mente,
per questo non li lascerai trionfare.
5 Come chi invita gli amici a parte del suo pranzo,
mentre gli occhi dei suoi figli languiscono;
6 così son diventato ludibrio dei popoli
sono oggetto di scherno davanti a loro.
7 Si offusca per il dolore il mio occhio
e le mie membra non sono che ombra.
8 Gli onesti ne rimangono stupiti
e l'innocente s'indigna contro l'empio.
9 Ma il giusto si conferma nella sua condotta
e chi ha le mani pure raddoppia il coraggio.
10 Su, venite di nuovo tutti:
io non troverò un saggio fra di voi.
11 I miei giorni sono passati, svaniti i miei
progetti,
i voti del mio cuore.
12 Cambiano la notte in giorno,
la luce - dicono - è più vicina delle tenebre.
13 Se posso sperare qualche cosa, la tomba è la mia
casa,
nelle tenebre distendo il mio giaciglio.
14 Al sepolcro io grido: «Padre mio sei tu!»
e ai vermi: «Madre mia, sorelle mie voi siete!».
15 E la mia speranza dov'è?
Il mio benessere chi lo vedrà?
16 Scenderanno forse con me nella tomba
o caleremo insieme nella polvere!
Giobbe 17
La Nuova Diodati
17 «Il mio spirito è infranto, i miei giorni si estinguono, il sepolcro mi aspetta.
2 Non sono io circondato da schernitori? Il mio occhio si sofferma sui loro insulti.
3 Dammi ora un pegno presso di te, altrimenti chi stringerebbe la mano con me come garante?
4 Poiché hai impedito alla loro mente di intendere, perciò non li farai trionfare.
5 Chi tradisce gli amici fino a depredarli, vedrà venir meno gli occhi dei suoi figli.
6 Ma egli mi ha reso la favola dei popoli, e sono divenuto uno a cui si sputa in faccia.
7 Il mio occhio si offusca per il dolore e tutte le mie membra non sono che ombra.
8 Gli uomini retti si stupiscono di questo, e l'innocente insorge contro l'empio.
9 Tuttavia il giusto rimane saldamente attaccato alla sua via, e chi ha le mani pure si fortifica sempre di piú.
10 Quanto a voi tutti, ritornate, venite pure, perché tra di voi non trovo alcun saggio.
11 I miei giorni sono passati e i miei progetti sono stati stroncati, proprio quei desideri che nutrivo in cuore.
12 Costoro cambiano la notte in giorno "la luce è vicina", dicono, a motivo delle tenebre.
13 Se aspetto lo Sceol, come la mia casa, se distendo il mio giaciglio nelle tenebre,
14 se dico al sepolcro: "Tu sei mio padre" e ai vermi: "Siete mia madre e mia sorella"
15 dov'è dunque la mia speranza? Chi può scorgere alcuna speranza per me?
16 Scenderà forse alle porte dello Sceol, quando troveremo assieme riposo nella polvere?».
Copyright © 1991 by La Buona Novella s.c.r.l.