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L'Agnello spezza i sette sigilli

Quando l'Agnello sciolse il primo dei sette sigilli, vidi e udii il primo dei quattro esseri viventi che gridava come con voce di tuono: «Vieni». Ed ecco mi apparve un cavallo bianco e colui che lo cavalcava aveva un arco, gli fu data una corona e poi egli uscì vittorioso per vincere ancora.

Quando l'Agnello aprì il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che gridava: «Vieni». Allora uscì un altro cavallo, rosso fuoco. A colui che lo cavalcava fu dato potere di togliere la pace dalla terra perché si sgozzassero a vicenda e gli fu consegnata una grande spada.

Quando l'Agnello aprì il terzo sigillo, udii il terzo essere vivente che gridava: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo nero e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano. E udii gridare una voce in mezzo ai quattro esseri viventi: «Una misura di grano per un danaro e tre misure d'orzo per un danaro! Olio e vino non siano sprecati».

Quando l'Agnello aprì il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni». Ed ecco, mi apparve un cavallo verdastro. Colui che lo cavalcava si chiamava Morte e gli veniva dietro l'Inferno. Fu dato loro potere sopra la quarta parte della terra per sterminare con la spada, con la fame, con la peste e con le fiere della terra.

Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di coloro che furono immolati a causa della parola di Dio e della testimonianza che gli avevano resa. 10 E gridarono a gran voce:

«Fino a quando, Sovrano,
tu che sei santo e verace,
non farai giustizia
e non vendicherai il nostro sangue
sopra gli abitanti della terra?».

11 Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli che dovevano essere uccisi come loro.

12 Quando l'Agnello aprì il sesto sigillo, vidi che vi fu un violento terremoto. Il sole divenne nero come sacco di crine, la luna diventò tutta simile al sangue, 13 le stelle del cielo si abbatterono sopra la terra, come quando un fico, sbattuto dalla bufera, lascia cadere i fichi immaturi. 14 Il cielo si ritirò come un volume che si arrotola e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto. 15 Allora i re della terra e i grandi, i capitani, i ricchi e i potenti, e infine ogni uomo, schiavo o libero, si nascosero tutti nelle caverne e fra le rupi dei monti; 16 e dicevano ai monti e alle rupi: Cadete sopra di noi e nascondeteci dalla faccia di Colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello, 17 perché è venuto il gran giorno della loro ira, e chi vi può resistere?

I servi di Dio saranno preservati

Dopo ciò, vidi quattro angeli che stavano ai quattro angoli della terra, e trattenevano i quattro venti, perché non soffiassero sulla terra, né sul mare, né su alcuna pianta.

Vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di devastare la terra e il mare: «Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi».

Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila, segnati da ogni tribù dei figli d'Israele:

dalla tribù di Giuda dodicimila;
dalla tribù di Ruben dodicimila;
dalla tribù di Gad dodicimila;
dalla tribù di Aser dodicimila;
dalla tribù di Nèftali dodicimila;
dalla tribù di Manàsse dodicimila;
dalla tribù di Simeone dodicimila;
dalla tribù di Levi dodicimila;
dalla tribù di Issacar dodicimila;
dalla tribù di Zàbulon dodicimila;
dalla tribù di Giuseppe dodicimila;
dalla tribù di Beniamino dodicimila.

Il trionfo dei nuovi eletti in cielo

Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. 10 E gridavano a gran voce:

«La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello».

11 Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo:

12 «Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen».

13 Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?». 14 Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell'Agnello. 15 Per questo stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.

16 Non avranno più fame,
né avranno più sete,
né li colpirà il sole,
né arsura di sorta,
17 perché l'Agnello che sta in mezzo al trono
sarà il loro pastore
e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
E Dio tergerà ogni lacrima dai loro occhi».

Il settimo sigillo

Quando l'Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz'ora. Vidi che ai sette angeli ritti davanti a Dio furono date sette trombe.

Le preghiere dei santi affrettano la venuta del grande giorno

Poi venne un altro angelo e si fermò all'altare, reggendo un incensiere d'oro. Gli furono dati molti profumi perché li offrisse insieme con le preghiere di tutti i santi bruciandoli sull'altare d'oro, posto davanti al trono. E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio, insieme con le preghiere dei santi. Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco preso dall'altare e lo gettò sulla terra: ne seguirono scoppi di tuono, clamori, fulmini e scosse di terremoto.

Le prime quattro trombe

I sette angeli che avevano le sette trombe si accinsero a suonarle.

Appena il primo suonò la tromba, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra. Un terzo della terra fu arso, un terzo degli alberi andò bruciato e ogni erba verde si seccò.

Il secondo angelo suonò la tromba: come una gran montagna di fuoco fu scagliata nel mare. Un terzo del mare divenne sangue, un terzo delle creature che vivono nel mare morì e un terzo delle navi andò distrutto.

10 Il terzo angelo suonò la tromba e cadde dal cielo una grande stella, ardente come una torcia, e colpì un terzo dei fiumi e le sorgenti delle acque. 11 La stella si chiama Assenzio; un terzo delle acque si mutò in assenzio e molti uomini morirono per quelle acque, perché erano divenute amare.

12 Il quarto angelo suonò la tromba e un terzo del sole, un terzo della luna e un terzo degli astri fu colpito e si oscurò: il giorno perse un terzo della sua luce e la notte ugualmente.

13 Vidi poi e udii un'aquila che volava nell'alto del cielo e gridava a gran voce: «Guai, guai, guai agli abitanti della terra al suono degli ultimi squilli di tromba che i tre angeli stanno per suonare!».

La quinta tromba

Il quinto angelo suonò la tromba e vidi un astro caduto dal cielo sulla terra. Gli fu data la chiave del pozzo dell'Abisso; egli aprì il pozzo dell'Abisso e salì dal pozzo un fumo come il fumo di una grande fornace, che oscurò il sole e l'atmosfera. Dal fumo uscirono cavallette che si sparsero sulla terra e fu dato loro un potere pari a quello degli scorpioni della terra. E fu detto loro di non danneggiare né erba né arbusti né alberi, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte. Però non fu concesso loro di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi, e il tormento è come il tormento dello scorpione quando punge un uomo. In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; brameranno morire, ma la morte li fuggirà.

Queste cavallette avevano l'aspetto di cavalli pronti per la guerra. Sulla testa avevano corone che sembravano d'oro e il loro aspetto era come quello degli uomini. Avevano capelli, come capelli di donne, ma i loro denti erano come quelli dei leoni. Avevano il ventre simile a corazze di ferro e il rombo delle loro ali come rombo di carri trainati da molti cavalli lanciati all'assalto. 10 Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi. 11 Il loro re era l'angelo dell'Abisso, che in ebraico si chiama Perdizione, in greco Sterminatore.

12 Il primo «guai» è passato. Rimangono ancora due «guai» dopo queste cose.

La sesta tromba

13 Il sesto angelo suonò la tromba. Allora udii una voce dai lati dell'altare d'oro che si trova dinanzi a Dio. 14 E diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli incatenati sul gran fiume Eufràte». 15 Furono sciolti i quattro angeli pronti per l'ora, il giorno, il mese e l'anno per sterminare un terzo dell'umanità. 16 Il numero delle truppe di cavalleria era duecento milioni; ne intesi il numero. 17 Così mi apparvero i cavalli e i cavalieri: questi avevano corazze di fuoco, di giacinto, di zolfo. Le teste dei cavalli erano come le teste dei leoni e dalla loro bocca usciva fuoco, fumo e zolfo. 18 Da questo triplice flagello, dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalla loro bocca, fu ucciso un terzo dell'umanità. 19 La potenza dei cavalli infatti sta nella loro bocca e nelle loro code; le loro code sono simili a serpenti, hanno teste e con esse nuociono.

20 Il resto dell'umanità che non perì a causa di questi flagelli, non rinunziò alle opere delle sue mani; non cessò di prestar culto ai demòni e agli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare; 21 non rinunziò nemmeno agli omicidi, né alle stregonerie, né alla fornicazione, né alle ruberie.

Imminenza del castigo finale

10 Vidi poi un altro angelo, possente, discendere dal cielo, avvolto in una nube, la fronte cinta di un arcobaleno; aveva la faccia come il sole e le gambe come colonne di fuoco. Nella mano teneva un piccolo libro aperto. Avendo posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, gridò a gran voce come leone che ruggisce. E quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire la loro voce. Dopochè i sette tuoni ebbero fatto udire la loro voce, io ero pronto a scrivere quando udii una voce dal cielo che mi disse: «Metti sotto sigillo quello che hanno detto i sette tuoni e non scriverlo».

Allora l'angelo che avevo visto con un piede sul mare e un piede sulla terra, alzò la destra verso il cielo e giurò per Colui che vive nei secoli dei secoli; che ha creato cielo, terra, mare, e quanto è in essi: «Non vi sarà più indugio! Nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce e suonerà la tromba, allora si compirà il mistero di Dio come egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti».

Il libro ingoiato

Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo: «Và, prendi il libro aperto dalla mano dell'angelo che sta ritto sul mare e sulla terra». Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse: «Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele». 10 Presi quel piccolo libro dalla mano dell'angelo e lo divorai; in bocca lo sentii dolce come il miele, ma come l'ebbi inghiottito ne sentii nelle viscere tutta l'amarezza. 11 Allora mi fu detto: «Devi profetizzare ancora su molti popoli, nazioni e re».

I due testimoni

11 Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: «Alzati e misura il santuario di Dio e l'altare e il numero di quelli che vi stanno adorando. Ma l'atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni». Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra. Se qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l'acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno. E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. I loro cadaveri rimarranno esposti sulla piazza della grande città, che simbolicamente si chiama Sòdoma ed Egitto, dove appunto il loro Signore fu crocifisso. Uomini di ogni popolo, tribù, lingua e nazione vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo e non permetteranno che i loro cadaveri vengano deposti in un sepolcro. 10 Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra.

11 Ma dopo tre giorni e mezzo, un soffio di vita procedente da Dio entrò in essi e si alzarono in piedi, con grande terrore di quelli che stavano a guardarli. 12 Allora udirono un grido possente dal cielo: «Salite quassù» e salirono al cielo in una nube sotto gli sguardi dei loro nemici. 13 In quello stesso momento ci fu un grande terremoto che fece crollare un decimo della città: perirono in quel terremoto settemila persone; i superstiti presi da terrore davano gloria al Dio del cielo.

La settima tromba

14 Così passò il secondo «guai»; ed ecco viene subito il terzo «guai».

15 Il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo echeggiarono voci potenti che dicevano:

«Il regno del mondo
appartiene al Signore nostro e al suo Cristo:
egli regnerà nei secoli dei secoli».

16 Allora i ventiquattro vegliardi seduti sui loro troni al cospetto di Dio, si prostrarono faccia a terra e adorarono Dio dicendo:

17 «Noi ti rendiamo grazie,
Signore Dio onnipotente,
che sei e che eri,
perché hai messo mano alla tua grande potenza,
e hai instaurato il tuo regno.
18 Le genti ne fremettero,
ma è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi,
e di annientare coloro
che distruggono la terra».

19 Allora si aprì il santuario di Dio nel cielo e apparve nel santuario l'arca dell'alleanza. Ne seguirono folgori, voci, scoppi di tuono, terremoto e una tempesta di grandine.

I quattro cavalieri

Allora vidi lʼAgnello rompere il primo dei sette sigilli e udii una delle quattro creature viventi che diceva con una voce simile al tuono: «Vieni!» E vidi apparire un cavallo bianco. Il suo cavaliere aveva un arco, e gli fu posta sul capo una corona. Egli partì veloce, trionfante, per vincere molte battaglie.

Quando lʼAgnello ruppe il secondo sigillo, udii la seconda creatura vivente che diceva: «Vieni!».

Questa volta apparve un cavallo rosso. Al suo cavaliere fu data una lunga spada e il potere di togliere la pace dalla terra, così che gli uomini si uccidessero fra di loro e ovunque scoppiassero guerre.

Quando lʼAgnello ruppe il terzo sigillo, udii la terza creatura vivente che diceva: «Vieni!» E vidi apparire un cavallo nero. Il suo cavaliere aveva in mano una bilancia. In mezzo alle quattro creature viventi udii come una voce che diceva: «Tempo di carestia: per un chilo di grano, la paga di una giornata, per tre chili dʼorzo, la paga di una giornata, olio e vino non siano sprecati».

Quando lʼAgnello ruppe il quarto sigillo, udii la quarta creatura vivente che diceva: «Vieni!» Questa volta vidi arrivare un cavallo grigiastro e il nome del suo cavaliere era «Morte», gli teneva dietro il regno dei morti. A loro fu dato su un quarto della terra il potere di uccidere con le guerre, le carestie, le epidemie e le bestie feroci.

Quando lʼAgnello aprì il quinto sigillo, vidi un altare sotto cui stavano le anime di quelli che erano stati uccisi per la loro fedeltà alla parola di Dio e per la loro testimonianza.

10 Essi chiamavano il Signore ad alta voce e dicevano: «Fino a quando, o Sovrano vero e santo, aspetterai a giudicare gli abitanti della terra per quello che ci hanno fatto? Quando chiederai loro conto del nostro sangue?» 11 Ad ognuno di loro fu data una veste bianca e fu detto di aspettare in pace ancora un poʼ di tempo, finché non fosse completo il numero dei loro compagni di fede, cioè dei loro fratelli che dovevano essere messi a morte come loro.

12 Quando vidi lʼAgnello rompere il sesto sigillo ci fu un tremendo terremoto. Il sole divenne nero come il carbone e la luna si fece rosso sangue. 13 Allora le stelle caddero dal cielo sulla terra, come i fichi acerbi cadono dallʼalbero scosso da un vento impetuoso. 14 Il cielo si ritirò come una pergamena che sʼarrotola, e tutte le montagne e le isole furono spostate. 15 I re della terra, i governanti, i generali, i ricchi, i potenti, tutti gli uomini grandi e piccoli, liberi e schiavi, corsero a rifugiarsi nelle spelonche e nelle caverne delle montagne, 16 gridando ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci alla vista di Dio, che è seduto sul trono, e dallʼira dellʼAgnello, 17 perché il grande giorno della resa dei conti è ormai arrivato! Chi potrà mai sopravvivere?»

I veri servi di Dio

Poi vidi quattro angeli, in piedi ai quattro angoli del mondo, che trattenevano i quattro venti dalla terra, perché non tirasse vento né sulla terra, né sulle piante, né sul mare. E vidi un altro angelo che veniva da Est e portava il grande sigillo del Dio vivente. Egli gridò con voce possente agli altri quattro angeli, che avevano ricevuto il potere di devastare la terra e il mare: «Aspettate! Non fate ancora niente! Non danneggiate né la terra, né il mare, né le piante, finché non avremo messo il sigillo di Dio in fronte ai suoi servitori!»

4-8 Quanti furono segnati con questo marchio? Udii un numero: centoquarantaquattromila, di tutte le tribù di Israele. Eccone lʼelenco:

della tribù di Giuda: dodicimila;

della tribù di Ruben: dodicimila;

della tribù di Gad: dodicimila;

della tribù di Aser: dodicimila;

della tribù di Neftali: dodicimila;

della tribù di Manasse: dodicimila;

della tribù di Simeone: dodicimila;

della tribù di Levi: dodicimila;

della tribù di Issacar: dodicimila;

della tribù di Zabulon: dodicimila;

della tribù di Giuseppe: dodicimila;

della tribù di Beniamino: dodicimila.

Dopo di ciò ecco apparire una folla immensa, che nessuno avrebbe mai potuto contare: erano persone di ogni nazione, razza, popolo e lingua, che stavano di fronte al trono e allʼAgnello. Erano vestite di bianco e tenevano in mano dei rami di palma. 10 Essi gridavano ad alta voce: «La salvezza appartiene al nostro Dio, che siede sul trono, e allʼAgnello!»

11 E tutti gli angeli, che stavano in piedi intorno al trono, gli anziani e le quattro creature viventi, si prostrarono davanti al trono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: 12 «Amen! Lode, gloria, sapienza, riconoscenza, onore, potenza e forza al nostro Dio per i secoli eterni! Amen».

13 Allora uno dei ventiquattro anziani mi chiese: «Sai chi sono quelli là vestiti di bianco? E da dove vengono?»

14 «No, Signore», risposi, «tu lo sai meglio di me!» Allora egli mi spiegò:

«Sono quelli che vengono dalla grande tribolazione. Portano vesti candide, perché le hanno lavate nel sangue dellʼAgnello. 15 Per questo sono qui davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte nel suo tempio. E Dio che siede sul trono li terrà sempre sotto la sua protezione. 16 Non avranno più fame, né sete, e saranno protetti dal sole cocente e dallʼarsura. 17 Perché lʼAgnello, che sta davanti al trono, sarà il loro pastore e li condurrà alle sorgenti dellʼacqua che dà la vita. E Dio asciugherà dai loro occhi tutte le lacrime».

Quando lʼAgnello ruppe il settimo sigillo, in cielo si fece silenzio per circa mezzʼora. E vidi i sette angeli che stanno alla presenza di Dio: a loro furono consegnate sette trombe.

Poi un altro angelo avanzò e si fermò davanti allʼaltare con un incensiere dʼoro; e gli furono dati molti profumi da offrire, insieme con le preghiere del popolo di Dio, sullʼaltare dʼoro davanti al trono. E il profumo dellʼincenso, insieme con le preghiere dei santi, salì dalla mano dellʼangelo fino alla presenza di Dio.

Allora lʼAngelo prese lʼincensiere, lo riempì coi carboni accesi dellʼaltare e lo scagliò sulla terra. Ecco che ci furono tuoni, grida, lampi, e un terremoto!

Allora i sette angeli, che avevano le sette trombe, si prepararono a suonarle.

Il primo suonò. Grandine e fuoco, misti a sangue, si riversarono sulla terra; un terzo della terra fu bruciato, come pure un terzo degli alberi e tutta lʼerba verde.

8-9 Il secondo angelo suonò. E una massa ardente, simile a una grande montagna infuocata, fu gettata nel mare, distruggendo un terzo di tutte le navi; la terza parte del mare diventò sangue e un terzo dei pesci morì.

10 Quando il terzo angelo suonò, una grande stella ardente come una fiaccola, cadde dal cielo sulla terra e colpì parte dei fiumi e delle sorgenti. 11 La stella si chiamava «Assenzio», perché avvelenò un terzo di tutte le acque della terra, che diventò amaro come lʼassenzio; e molte persone morirono.

12 Il quarto angelo suonò, e fu colpito un terzo del sole, della luna e delle stelle: la loro luce si oscurò, e il giorno e la notte perdettero un terzo della loro luminosità. 13 Allora guardai e vidi unʼaquila solitaria, che volava in mezzo al cielo, gridando a gran voce: «Guai, guai, alla gente della terra, perché capiteranno cose terribili, quando gli altri tre angeli suoneranno le loro trombe!»

Il pozzo senza fondo

Il quinto angelo suonò, e vidi una stella che cadeva dal cielo sulla terra, alla quale fu data la chiave del pozzo senza fondo. Quando lʼaprì, dal pozzo uscì un fumo, simile a quello di una grande fornace, che oscurò il sole e lʼaria.

Allora dal fumo uscirono delle locuste che si precipitarono sulla terra: a loro fu dato il potere di pungere come scorpioni. Ma fu detto loro di non danneggiare né lʼerba della terra, né le piante, né gli alberi, ma soltanto gli uomini, che non avevano in fronte il marchio di Dio. Non dovevano ucciderli, ma tormentarli per cinque mesi con dolori simili a quelli che dà la puntura dello scorpione. «In quei giorni la gente cercherà di suicidarsi, ma senza riuscirci, la morte non verrà. Gli uomini desidereranno con tutto il cuore di morire, ma la morte fuggirà via!»

Le locuste sembravano cavalli armati per la guerra. Sulla testa avevano come delle corone che sembravano di oro, e i loro volti parevano umani. Avevano capelli lunghi, come quelli di donna, e denti come quelli di leone. Indossavano corazze che sembravano di ferro; e il rumore che facevano con le ali sembrava quello di un gran numero di cavalli e carri che si lanciano in battaglia. 10 Avevano la coda col pungiglione, come quella degli scorpioni; e proprio nella coda risiedeva il loro potere di tormentare gli uomini per cinque mesi. 11 Alla loro testa stava il re del pozzo senza fondo, che in ebraico si chiama Abaddòn e in greco Apollion (in italiano il Distruttore).

12 «La prima sventura è passata, ma eccone altre due che sopraggiungono!»

I quattro demòni

13 Il sesto angelo suonò, e udii una voce che usciva dai quattro angoli dellʼaltare dʼoro che è davanti al trono di Dio. 14 Quella voce diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Libera i quattro angeli che sono incatenati sulla riva del grande fiume Eufrate!» 15 Subito furono sciolti i quattro angeli, che erano pronti per quellʼora, quel giorno, quel mese e quellʼanno; furono liberati per uccidere la terza parte dellʼumanità. 16 Guidavano un esercito di duecento milioni di cavalieri: ne udii il numero esatto.

17-18 Ed ecco come apparvero nella mia visione cavalli e cavalieri. Alcuni cavalieri avevano corazze color rosso fuoco, altri blu intenso, altri ancora giallo zolfo. Le teste dei cavalli sembravano teste di leoni, dalla cui bocca uscivano fuoco, fumo e zolfo. Il fuoco, il fumo e lo zolfo causarono tre catastrofi, nelle quali morì un terzo dellʼumanità. 19 La potenza dei cavalli risiedeva sia nella bocca che nella coda: code che parevano tante teste di serpenti che mordevano e ferivano gli abitanti della terra.

20 Ma il resto dellʼumanità, che non rimase ucciso da questi flagelli, non si pentì affatto e continuò a rifiutarsi di adorare Dio! Non volevano rinunciare ad adorare i demòni e i propri idoli dʼoro, dʼargento, di rame, di pietra e di legno, idoli che non possono né vedere, né udire, né camminare! 21 Proprio così, i superstiti non si pentirono affatto dei loro omicidi, né delle loro magie, né delle loro depravazioni, né dei loro furti.

Si compie il piano di Dio

10 A questo punto vidi un altro potente angelo scendere dal cielo avvolto in una nuvola. Sul capo aveva un arcobaleno, il suo viso splendeva come il sole e le sue gambe sembravano colonne di fuoco. In mano teneva un libretto aperto. Posto il piede destro sul mare e il sinistro sulla terra, gridò con una voce forte come il ruggito di un leone. Al suo grido fece seguito il fragore di sette tuoni.

Stavo per scrivere ciò che dicevano i tuoni, quando una voce dal cielo mi disse: «Tieni segreto ciò che hanno detto i sette tuoni. Non metterlo per iscritto!»

Allora il potente angelo, che avevo visto in piedi sul mare e sulla terra, alzò la destra verso il cielo e giurò nel nome di Dio che non ci sarebbe stato più indugio. Sì, giurò nel nome di Colui che vive in eterno, il quale ha creato il cielo, la terra, il mare e tutto ciò che essi contengono. Lʼangelo disse: «Quando si udrà lo squillo di tromba del settimo angelo, giungerà a compimento il piano segreto di Dio, come egli annunciò ai suoi servi, i profeti».

Sentii allora di nuovo la voce che mi aveva parlato dal cielo, che mi diceva: «Vaʼ a prendere il libretto aperto in mano al potente angelo che sta in piedi sulla terra e sul mare!» Così mi avvicinai allʼangelo e gli chiesi di darmi il libretto.

«Prendilo e mangialo», disse. «In bocca sarà dolce come il miele, ma quando lo inghiottirai, ti farà male allo stomaco». 10 Allora presi il libretto dalla sua mano e lo mangiai. Proprio come aveva detto lui, in bocca lo sentii dolce come il miele, ma, quando lʼebbi inghiottito, avvertii dolore allo stomaco.

11 Poi mi fu detto: «Bisogna che tu profetizzi ancora su molti popoli, nazioni, lingue e regni».

I martiri di Dio

11 Mi fu data allora una canna, una specie di bastone, di quelli che si adoperano per misurare; e mi fu detto: «Àlzati, misura il tempio di Dio e lʼaltare, e conta quelli che sono là ad adorare. Ma non misurare il cortile abbandonato nelle mani degli stranieri, che calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. Ma io manderò due miei testimoni, vestiti di sacco, a fare profezie per milleduecentosessanta giorni».

Questi due profeti sono i due ulivi e i due candelabri che stanno davanti al Signore della terra. Se qualcuno cerca di far loro del male, sarà ucciso da un fuoco che esce dalla loro bocca. Essi hanno il potere di chiudere il cielo, perché non piova durante i tre anni e mezzo della loro predicazione, e possono trasformare i fiumi e gli oceani in sangue, e colpire la terra con qualsiasi catastrofe, ogni volta che vorranno.

Quando poi avranno finito di annunciare la mia parola, per tre anni e mezzo, la bestia che sale dallʼabisso dichiarerà loro guerra, li vincerà e li ucciderà. 8-9 E per tre giorni e mezzo i loro cadaveri saranno esposti sulla piazza della grande città che porta i nomi simbolici di «Sòdoma» ed «Egitto», dove il loro Signore fu crocifisso. Non si permetterà a nessuno di seppellirli, e gente dʼogni popolo, razza, lingua e nazione resterà a guardare i loro cadaveri. 10 Allora ci sarà una festa mondiale, gli abitanti della terra gioiranno, si scambieranno regali e faranno inviti per celebrare la morte dei due profeti, che erano stati per loro un vero e proprio tormento!

11 Ma dopo quei tre giorni e mezzo, lo spirito di vita verrà da Dio ed entrerà in loro e li farà rialzare in piedi. Allora sì che tutti saranno colti da un grande spavento! 12 Poi una gran voce dirà dal cielo: «Venite, salite!» Ed essi saliranno in cielo dentro una nuvola, sotto gli occhi dei loro nemici.

13 Nel medesimo istante ci sarà un violento terremoto, che farà crollare la decima parte della città, causando la morte di settemila persone. Allora tutti i superstiti, profondamente scossi, daranno gloria al Dio del Cielo.

14 La seconda sventura è passata, ma ecco che sta per sopraggiungere la terza!

La settima tromba

15 Non appena il settimo angelo suonò, si udirono forti voci dal cielo, che dicevano: «Lʼimpero di questo mondo è passato nelle mani del nostro Signore e del suo Cristo, ed egli regnerà per i secoli eterni!»

16 E i ventiquattro anziani che stanno davanti a Dio seduti sui loro troni, si prostrarono bocconi e adorarono Dio, 17 dicendo: «Ti ringraziamo, o Signore Dio Onnipotente, che sei e che fosti, perché ora hai preso possesso del tuo grande potere e hai cominciato a regnare. 18 Le nazioni erano infuriate contro di te, ma è suonata lʼora della resa dei conti: è tempo di giudicare i morti e di ricompensare i tuoi servi, i profeti, e tutti quelli che, piccoli e grandi, sono tuoi e temono il tuo nome. È tempo di distruggere quelli che mandano in rovina la terra!»

19 Allora il tempio di Dio che è in cielo, si aprì e apparve lʼarca della sua alleanza dentro il santuario: vi furono lampi, grida, tuoni e una forte grandinata; e il mondo fu scosso da un grande terremoto.

Poi vidi quando l'Agnello aperse il primo dei sette sigilli, e udii uno dei quattro esseri viventi, che diceva come con voce di tuono: «Vieni e vedi».

E io vidi, ed ecco un cavallo bianco. E colui che lo cavalcava aveva un arco e gli fu data una corona, ed egli uscí fuori come vincitore e per vincere.

Quando egli aperse il secondo sigillo, udii il secondo essere vivente che diceva: «Vieni e vedi».,

Allora uscí fuori un altro cavallo rosso, e a colui che lo cavalcava fu dato di togliere la pace dalla terra, affinché gli uomini si uccidessero gli uni gli altri, e gli fu data una grande spada.

Quando egli aperse il terzo sigillo udii il terzo essere vivente che diceva: «Vieni e vedi». E io vidi, ed ecco un cavallo nero; e colui che lo cavalcava aveva una bilancia in mano.

E udii una voce in mezzo ai quattro esseri viventi che diceva: «Un chenice di frumento per un denaro, e tre chenici d'orzo per un denaro, e non danneggiare né l'olio né il vino».

Quando egli aperse il quarto sigillo, udii la voce del quarto essere vivente che diceva: «Vieni e vedi».

E io vidi, ed ecco un cavallo giallastro; e colui che lo cavalcava aveva nome la Morte, e dietro ad essa veniva l'Ades. E fu loro data potestà sulla quarta parte della terra, per uccidere con la spada, con la fame, con la morte e mediante le fiere della terra.

Quando egli aperse il quinto sigillo, io vidi sotto l'altare le anime di coloro che erano stati uccisi a motivo della parola di Dio e a motivo della testimonianza che avevano resa

10 e gridarono a gran voce dicendo: «Fino a quando aspetti, o Signore, che sei il Santo e il Verace, a fare giustizia del nostro sangue sopra coloro che abitano sulla terra?».

11 E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse completato il numero dei loro conservi e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.

12 Poi vidi quando egli aperse il sesto sigillo; ed ecco, si fece un grande terremoto, e il sole divenne nero come un sacco di crine, e la luna divenne come sangue;

13 e le stelle del cielo caddero sulla terra, come quando il fico scosso da un gran vento lascia cadere i suoi fichi acerbi.

14 Quindi il cielo si ritirò come una pergamena che si arrotola, ed ogni montagna ed isola fu smossa dal suo luogo.

15 E i re della terra, i grandi, i ricchi, i capitani, i potenti, ogni schiavo ed ogni uomo libero si nascosero nelle spelonche e fra le rocce dei monti,

16 e dicevano ai monti e alle rocce: «Cadeteci addosso e nascondeteci dalla faccia di colui che siede sul trono e dall'ira dell'Agnello,

17 perché è venuto il gran giorno della sua ira; e chi può resistere?».

Dopo queste cose, vidi quattro angeli che stavano in piedi ai quattro angoli della terra e trattenevano i quattro venti della terra, perché non soffiasse vento sulla terra né sul mare né su alcun albero.

Poi vidi un altro angelo che saliva dal sol levante, il quale aveva il sigillo del Dio vivente, e gridò a gran voce ai quattro angeli, ai quali era stato concesso di danneggiare la terra e il mare,

dicendo: «Non danneggiate la terra né il mare né gli alberi, finché non abbiamo segnato sulla fronte i servi del nostro Dio».

Quindi udii il numero di quelli che erano stati segnati: centoquarantaquattromila segnati di tutte le tribú dei figli d'Israele.

Della tribú di Giuda, dodicimila segnati; della tribú di Ruben, dodicimila segnati; della tribú di Gad, dodicimila segnati;

della tribú di Aser, dodicimila segnati, della tribú di Neftali, dodicimila segnati; della tribú di Manasse, dodicimila segnati;

della tribú di Simeone, dodicimila segnati; della tribú di Levi, dodicimila segnati; della tribú di Issacar, dodicimila segnati

della tribú di Zabulon, dodicimila segnati; della tribú di Giuseppe, dodicimila segnati; della tribú di Beniamino, dodicimila segnati.

Dopo queste cose vidi una grande folla che nessuno poteva contare, di tutte le nazioni, tribú, popoli e lingue; questi stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, coperti di vesti bianche e avevano delle palme nelle mani.

10 E gridavano a gran voce, dicendo: «La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono e all'Agnello».

11 E tutti gli angeli stavano in piedi intorno al trono e agli anziani e ai quattro esseri viventi, e si prostrarono sulle loro facce davanti al trono e adorarono Dio,

12 dicendo: «Amen! La benedizione, la gloria, la sapienza, il ringraziamento, l'onore, la potenza e la forza appartengono al nostro Dio nei secoli dei secoli. Amen!».

13 Poi uno degli anziani si rivolse a me, dicendo: «Chi sono costoro che sono coperti di bianche vesti, e da dove sono venuti?».

14 Ed io gli dissi: «Signore mio, tu lo sai». Egli allora mi disse: «Costoro sono quelli che sono venuti dalla grande tribolazione, e hanno lavato le loro vesti e le hanno imbiancate nel sangue dell'Agnello.

15 Per questo essi sono davanti al trono di Dio e lo servono giorno e notte nel suo tempio; e colui che siede sul trono dimorerà tra di loro.

16 Essi non avranno piú fame né sete non li colpirà piú né il sole né arsura alcuna,

17 perché l'Agnello, che è in mezzo al trono, li pascolerà e li guiderà alle vive fonti delle acque; e Dio asciugherà ogni lacrima dai loro occhi».

E quando egli aperse il settimo sigillo, si fece silenzio nel cielo per circa mezz'ora.

Ed io vidi i sette angeli che stanno davanti a Dio, e furono date loro sette trombe.

Poi venne un altro angelo, che aveva un turibolo d'oro e si fermò presso l'altare; e gli furono dati molti profumi, affinché li aggiungesse alle preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro che era davanti al trono.

E il fumo dei profumi, offerti con le preghiere dei santi, salí dalla mano dell'angelo davanti a Dio.

Poi l'angelo prese il turibolo, lo riempí del fuoco dell'altare e lo gettò sulla terra; e si fecero voci, tuoni, lampi e un terremoto.

E i sette angeli che avevano le sette trombe si prepararono a suonare la tromba.

Il primo angelo suonò la tromba, e si fecero grandine e fuoco, mescolati con sangue e furono gettati sulla terra; e la terza parte degli alberi fu interamente bruciata, ed ogni erba verde fu interamente bruciata.

Poi suonò la tromba il secondo angelo, e qualcosa simile a una grande montagna di fuoco ardente fu gettata nel mare, e la terza parte del mare divenne sangue;

e la terza parte delle creature che vivono nel mare morí, e la terza parte delle navi andò distrutta.

10 Poi suonò la tromba il terzo angelo, e cadde dal cielo una grande stella che bruciava come una fiaccola, e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque.

11 Il nome della stella è Assenzio e la terza parte delle acque divenne assenzio; e molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare.

12 Poi suonò la tromba il quarto angelo, e fu colpita la terza parte del sole, la terza parte della luna e la terza parte delle stelle, sicché la terza parte di essi si oscurò; e la terza parte del giorno perse il suo splendore come pure la notte.

13 Poi vidi e udii un angelo che volava in mezzo al cielo e diceva a gran voce: «Guai, guai, guai a coloro che abitano sulla terra, a causa degli altri suoni di tromba che i tre angeli stanno per suonare».

Poi suonò la tromba il quinto angelo, ed io vidi una stella caduta dal cielo sulla terra; e a lui fu data la chiave del pozzo dell'abisso

Ed egli aprí il pozzo dell'abisso e dal pozzo salí un fumo, simile al fumo di una grande fornace; e il sole e l'aria si oscurarono per il fumo del pozzo.

E da quel fumo uscirono sulla terra delle locuste, a cui fu dato un potere simile a quello degli scorpioni della terra.

E fu detto loro di non danneggiare l'erba della terra né verdura alcuna né albero alcuno, ma soltanto gli uomini che non avessero il sigillo di Dio sulla fronte.

E fu loro dato il potere, non di ucciderli, ma di tormentarli per cinque mesi; e il loro tormento era come il tormento dello scorpione quando punge un uomo.

In quei giorni gli uomini cercheranno la morte, ma non la troveranno; desidereranno di morire, ma la morte fuggirà da loro.

Or l'aspetto delle locuste era simile a cavalli pronti alla battaglia; e sulle loro teste avevano come delle corone d'oro, e le loro facce erano come facce d'uomini.

E avevano capelli come capelli di donna e i loro denti erano come denti di leone.

Avevano delle corazze come corazze di ferro, e lo strepito delle loro ali era come lo strepito di molti carri e cavalli lanciati all'assalto.

10 Avevano delle code simili a quelle degli scorpioni, e nelle loro code avevano dei pungiglioni nei quali risiedeva il potere di danneggiare gli uomini per cinque mesi.

11 E avevano per re sopra di loro l'angelo dell'abisso, il cui nome in ebraico è Abaddon e in greco Apollion.

12 Il primo guaio è passato; ecco, vengono ancora due guai dopo queste cose.

13 Poi il sesto angelo suonò la tromba, e io udii una voce dai quattro corni dell'altare d'oro che è davanti a Dio,

14 che diceva al sesto angelo che aveva la tromba: «Sciogli i quattro angeli che sono legati sul grande fiume Eufrate».

15 Allora i quattro angeli, che erano stati preparati per quell'ora, giorno, mese e anno, furono sciolti per uccidere la terza parte degli uomini.

16 E il numero delle truppe di cavalleria era di duecento milioni, e io udii il loro numero.

17 E cosí vidi nella visione i cavalli e quelli che li cavalcavano; essi avevano delle corazze color di fuoco, di giacinto e di zolfo; e le teste dei cavalli erano come teste di leoni e dalle loro bocche usciva fuoco, fumo e zolfo.

18 Da queste tre piaghe, cioè dal fuoco, dal fumo e dallo zolfo che usciva dalle loro bocche, fu uccisa la terza parte degli uomini.

19 Il loro potere infatti era nella loro bocca e nelle loro code, poiché le loro code erano simili a serpenti, che avessero teste e con esse causavano danno.

20 E il resto degli uomini, che non furono uccisi da queste piaghe, non si ravvide ancora dalle opere delle loro mani e non cessarono di adorare i demoni e gli idoli d'oro, d'argento, di bronzo, di pietra e di legno, che non possono né vedere, né udire, né camminare;

21 essi non si ravvidero dei loro omicidi né dalle loro magie né dalla loro fornicazione né dai loro furti.

10 Poi vidi un altro angelo possente che scendeva dal cielo, avvolto in una nuvola e con l'arcobaleno sul capo; il suo volto era come il sole e i suoi piedi come colonne di fuoco.

Egli aveva in mano un libretto aperto e posò il suo piede destro sul mare e il sinistro sulla terra,

e gridò a gran voce come un leone ruggente, e quando ebbe gridato, i sette tuoni fecero udire le loro voci.

Quando i sette tuoni ebbero fatto udire le loro voci, io stavo per scrivere, ma udii una voce dal cielo che mi disse: «Sigilla le cose che i sette tuoni hanno detto e non scriverle».

Allora l'angelo che avevo visto stare in piedi sul mare e sulla terra alzò la mano destra verso il cielo,

e giurò per colui che vive nei secoli dei secoli, il quale ha creato il cielo e le cose che sono in esso, la terra e le cose che sono in essa, il mare e le cose che sono in esso, che non vi sarebbe piú alcun ritardo.

Ma nei giorni in cui il settimo angelo farà udire la sua voce, quando egli suonerà la tromba, si compirà il mistero di Dio, secondo quanto egli ha annunziato ai suoi servi, i profeti.

Poi la voce che avevo udito dal cielo mi parlò di nuovo e disse: «Va prendi il libretto aperto, che si trova nella mano dell'angelo che sta sul mare e sulla terra».

Io allora andai dall'angelo, dicendogli: «Dammi il libretto». Ed egli mi disse: «Prendi e divoralo ed esso renderà amare le tue viscere, ma nella tua bocca sarà dolce come miele».

10 Cosí presi il libretto dalla mano dell'angelo e lo divorai, e mi fu dolce in bocca come miele; ma dopo che l'ebbi divorato, le mie viscere divennero amare.

11 Quindi egli mi disse: «Tu devi profetizzare ancora intorno a molti popoli, nazioni, lingue e re».

11 Poi mi fu data una canna, simile ad una verga. E l'angelo, stando ritto disse: «Alzati e misura il tempio di Dio, l'altare e quelli che vi adorano,

ma tralascia il cortile che è fuori del tempio e non misurarlo, perché è stato dato ai gentili, ed essi calpesteranno la santa città per quarantadue mesi.

Ma io darò ai miei due testimoni di profetizzare, ed essi profetizzeranno milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco.

Questi sono i due ulivi e i due candelabri che stanno davanti al Dio della terra.

E se qualcuno vuole far loro del male esce fuoco dalla loro bocca e divora i loro nemici; e chiunque vuole far loro del male deve essere ucciso in questa maniera.

Costoro hanno potestà di chiudere il cielo, perché non cada alcuna pioggia nei giorni della loro profezia; essi hanno pure potestà sulle acque, per convertirle in sangue e per percuotere la terra con qualunque piaga, ogni volta che vorranno.

E quando avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall'abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà.

E i loro cadaveri giaceranno sulla piazza della grande città, che spiritualmente si chiama Sodoma ed Egitto, dove anche il nostro Signore è stato crocifisso.

E uomini dei vari popoli, tribù, lingue e nazioni vedranno i loro cadaveri per tre giorni e mezzo, e non permetteranno che i loro cadaveri siano deposti nei sepolcri.

10 E gli abitanti della terra si rallegreranno su di loro faranno festa e si manderanno doni gli uni agli altri, perché questi due profeti avevano tormentato gli abitanti della terra».

11 Ma dopo tre giorni e mezzo lo spirito di vita, che procede da Dio, entrò in loro; essi si alzarono in piedi e un grande spavento cadde su coloro che li videro.

12 Essi udirono quindi una gran voce dal cielo che disse loro: «Salite quassù». Cosí essi salirono al cielo in una nuvola e i loro nemici li videro.

13 E in quel momento si fece un gran terremoto, la decima parte della città cadde e settemila persone furono uccise nel terremoto, il resto fu spaventato e diede gloria al Dio del cielo.

14 Il secondo guaio è passato, ma ecco, presto viene il terzo guaio.

15 Poi il settimo angelo suonò la tromba e si fecero grandi voci nel cielo che dicevano: «I regni del mondo sono divenuti il regno del Signor nostro e del suo Cristo, ed egli regnerà nei secoli dei secoli».

16 Allora i ventiquattro anziani, che sedevano davanti a Dio sui loro troni, si prostrarono sulle loro facce e adorarono Dio,

17 dicendo: «Noi ti ringraziamo, o Signore, Dio onnipotente, che sei, che eri e che hai da venire, perché hai preso in mano il tuo grande potere e ti sei messo a regnare.

18 Le nazioni si erano adirate, ma è giunta la tua ira ed è arrivato il tempo di giudicare i morti e di dare il premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi e a coloro che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra».

19 Allora si aperse nel cielo il tempio di Dio e in esso apparve l'arca del suo patto, e ci furono lampi, voci, tuoni, un terremoto e una forte tempesta di grandine.